2010-08-05 16:05:32

Continuano gli scontri interetnici in Kirghizistan


Non accennano a fermarsi gli episodi di violenza in Kirghizistan dove, nel giugno scorso, violenti scontri interetnici tra kirghizi e uzbeki nel sud del Paese hanno causato centinaia di morti e feriti. L’associazione umanitaria Medici senza frontiere (Msf), dal 2006 presente in Kirghizistan con 45 collaboratori, denuncia in particolare la situazione delle grandi città come Osh e Jalalabad, dove la minoranza uzbeka è addirittura esclusa dal soccorso medico. “Ogni giorno i nostri medici curano persone vittime di recenti pestaggi o che mostrano segni di tortura – riferisce ad AsiaNews l’organizzatore del programma di Msf per il Kirghizistan, Andrei Slavuckij – alcune persone non si recano nelle strutture sanitarie pubbliche per paura di essere arrestate”. Le grandi città meridionali sono pattugliate dall’esercito e il personale di Msf racconta agghiaccianti episodi di discriminazione come quello nei confronti di una donna con il figlio di 5 anni caduto dal secondo piano di un palazzo, alla quale è stato impedito di entrare in ospedale. Si calcola che nelle ultime quattro settimane almeno 51 persone siano state aggredite e percosse. (R.B.)







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