Memoria del Curato d'Ars. Il Papa: ci aiuti ad essere fedeli a Cristo a partire dalle
piccole cose
La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di San Giovanni Maria Vianney, patrono
dei parroci di tutto il mondo: il Papa lo ha ricordato durante l’udienza generale
di stamani, chiedendo la sua intercessione perché i credenti siano fedeli a Cristo
a partire dalle piccole cose di tutti i giorni. In occasione del 150.mo anniversario
della sua morte, Benedetto XVI ha indetto l’Anno Sacerdotale, conclusosi nel giugno
scorso. Sulla figura del Santo Curato d’Ars, il Pontefice è intervenuto più volte
lungo quest’anno. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Giovanni
Maria Vianney nasce nel 1786 in Francia, nei pressi di Lione: figlio di contadini,
lavora nei campi e pascola gli animali, sempre cercando – afferma il Papa - di “conformarsi
alla divina volontà anche nelle mansioni più umili”. A diciassette anni è ancora analfabeta.
Vorrebbe diventare sacerdote, ma gli studi, necessari per l’ordinazione, gli causano
molti “insuccessi e tante lacrime”:
“Giunse infatti all’Ordinazione
presbiterale dopo non poche traversìe ed incomprensioni, grazie all’aiuto di sapienti
sacerdoti, che non si fermarono a considerare i suoi limiti umani, ma seppero guardare
oltre, intuendo l’orizzonte di santità che si profilava in quel giovane veramente
singolare”. (Udienza generale, 5 agosto 2009)
I superiori non credono
molto nelle sue capacità. Lo mandano ad Ars, un piccolo e sconosciuto villaggio vicino
Lione: ha appena 300 abitanti e poco inclini alla pratica religiosa. Il nuovo Curato
non corre a far proseliti: si inginocchia nella Chiesa davanti al Tabernacolo e prega.
Di lì a poco la sua testimonianza di santità fa accorrere fedeli da tutta la Francia
e oltre:
“La sua esistenza fu una catechesi vivente, che acquistava
un’efficacia particolarissima quando la gente lo vedeva celebrare la Messa, sostare
in adorazione davanti al tabernacolo o trascorrere molte ore nel confessionale … A
ben vedere, ciò che ha reso santo il Curato d’Ars è l’essere innamorato di Cristo.
Il vero segreto del suo successo pastorale è stato l’amore che nutriva per il Mistero
eucaristico annunciato, celebrato e vissuto, e che è diventato amore delle pecore
di Cristo, delle persone che cercano Dio”. (Udienza generale, 5 agosto 2009)
Il
Curato d’Ars – ricorda il Papa – ha saputo rispondere alla sete di verità dell’uomo,
resistendo alle pressioni culturali e sociali della Francia post-rivoluzionaria, dominata
da una sorta di “dittatura del razionalismo volta a cancellare la presenza stessa
dei sacerdoti e della Chiesa nella società”. Come lui – ha sottolineato Benedetto
XVI - ogni sacerdote è chiamato ad annunciare la Parola di Dio anche in tempi difficili
come quelli attuali:
“Quella del sacerdote … non di rado, potrebbe
sembrare 'voce di uno che grida nel deserto' (Mc 1,3), ma proprio in questo consiste
la sua forza profetica: nel non essere mai omologato, né omologabile, ad alcuna cultura
o mentalità dominante, ma nel mostrare l’unica novità capace di operare un autentico
e profondo rinnovamento dell’uomo, cioè che Cristo è il Vivente, è il Dio vicino,
il Dio che opera nella vita e per la vita del mondo e ci dona la Verità, il modo di
vivere”. (Udienza generale,14 aprile 2010)
In molti ad Ars ritrovano
la luce della fede. Consumato dalla fatica, Giovanni Maria Vianney muore a 73 anni,
il 4 agosto del 1859. Pio XI lo canonizza nel 1925 e quattro anni più tardi lo proclama
Patrono dei parroci.