In India le ong cattoliche in prima linea contro il lavoro minorile
In India, è sempre molto attuale e sofferta la lotta al lavoro minorile, ufficialmente
proibito dal governo federale per i minori di 14 anni, ma spesso prassi perché sono
gli stessi genitori a mandare i figli a lavorare per il sostentamento della famiglia.
Come scrive "L’Osservatore Romano", anche i vescovi indiani si sono pronunciati molte
volte contro questa pratica: “Solo l’educazione fornisce ai bambini la reale opportunità
di realizzare il loro potenziale – è la posizione della Conferenza episcopale – e
solo questa è in grado di creare le condizioni per farli uscire dalla povertà, divenire
indipendenti e vivere una vita dignitosa”. Infatti sono molte le ong cattoliche in
prima linea nella lotta al lavoro minorile, come "Hand in hand", attiva nello Stato
del Tamil Nadu, che collabora con la Caritas locale e si concentra su strumenti quali
il microcredito, l’educazione e la salute. A tal fine ha avviato corsi di formazione
in campo imprenditoriale dedicati ai nuclei familiari: “Uno dei primi progetti interessa
la zona di Kancheepuram, famosa per le industrie della seta”, ha spiegato il responsabile
del programma, Santhus Gnanapragsam, ma l’organizzazione ha anche aperto sette scuole
gratuite nel distretto per educare i giovani dalle elementari alle superiori e ha
esteso le proprie attività agli Stati del Madhya Pradesh e del Karnataka. "Hand in
hand", comunque, non è l’unica impegnata in India: ad esempio, c’è la onlus Intervita,
attiva nella regione di Piduguralla nello Stato dell’Andhra Pradesh, impegnata per
assicurare la frequentazione della scuola primaria di cinquemila bambini e la partecipazione
di 300 adolescenti ad appositi corsi di formazione. (R.B.)