Yemen. Difficoltà alimentari per oltre 300 mila sfollati
Nello Yemen, liberati circa cento prigionieri catturati un mese fa dai ribelli hutu
durante gli scontri con l’esercito yemenita nella provincia nordoccidentale di Amran.
La liberazione avviene il giorno seguente l’appello del presidente del Paese Ali Abdullah
Saleh che ha chiesto il rispetto del cessate il fuoco, a cui i ribelli si sono impegnati,
il ritiro dalle postazioni controllate e il rilascio dei civili e dei militari loro
prigionieri. Nel Paese gli scontri nelle regioni settentrionali fra ribelli e forze
governative hanno causato circa 300 mila sfollati che vivono in condizioni di precarietà
alimentare. Qui il Programma Alimentare delle Nazioni Unite (Pam), insieme ad altre
organizzazioni non governative – informa l’agenzia Fides - è impegnato a garantire
una distribuzione alimentare equa a tutte le famiglie, fra cui si contano circa 60
mila bambini sotto i cinque anni di età. Le operazioni si estendono nelle zone di
Hajjah, al-Jawf, Saada, Sanaa e Amran. L'insufficienza dei fondi, l'insicurezza e
le difficoltà di accesso rappresentano le sfide principali. Da maggio 2010 – ancora
secondo qunato riferito da Fides - il Pam ha dovuto dimezzare le razioni per evitare
la sospensione totale degli aiuti. L'accesso ai prodotti alimentari rappresenta ancora
una sfida, in particolare nelle zone a nord e ovest di Saada, come pure nel distretto
di Harf Sufyan del governatorato di Amran. Particolarmente difficile si rivela raggiungere
la zona di al-Jawf, dove l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha registrato
17.794 sfollati, a causa dell'insicurezza tribale e del conflitto tra l'esercito e
i ribelli hutu. (C.D.L.)