Violenze anticristiane in Iraq: rapito a Kirkuk un cristiano caldeo
Un cristiano caldeo è stato rapito, ieri sera, a Kirkuk da un gruppo di armati. Lo
hanno riferito fonti locali dell’agenzia AsiaNews. Yonan (Jonas) Daniel Mammo, di
circa 50 anni, è sposato, ha due figlie e fa l’impiegato in un ufficio di cambi. Mentre
stava chiudendo l’ufficio nel quartiere di Almas, si sono avvicinate tre persone armate
che, scese dall’auto, lo hanno rapito. Dopo due ore dal sequestro, l’uomo ha telefonato
alla moglie riuscendo solo ad informarla del rapimento. L’ipotesi più accreditata
è che alla base di tutto vi sia un tentativo di estorcere denaro alla famiglia, che
non ha tuttavia particolarità disponibilità finanziarie. L’arcivescovo caldeo, mons.
Louis Sako, ha preso contatti con i responsabili religiosi della città e con il governo.
Nel Paese sono sempre più frequenti violenze contro i cristiani e contro la popolazione
in genere, a causa del vuoto di potere. A quattro mesi dalle elezioni, i partiti non
riescono ancora a formare un governo. “Il Paese vive nel buio e in questa situazione
i gruppi di saccheggio e i criminali si rafforzano sempre più”. La settimana scorsa
nel centro della città è stato ucciso un colonnello turkmeno insieme a suo figlio.
“Per i cristiani irakeni, essere testimoni vuol dire anche essere martiri”. (C.F.)