2010-07-31 09:31:09

La Cina è vicina: editoriale di padre Lombardi


“La comunione con Pietro e i suoi Successori è garanzia di libertà per i Pastori della Chiesa e per le stesse comunità loro affidate”: è uno dei passaggi chiave di una lettera indirizzata ai vescovi e sacerdoti della Cina continentale dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Sull’importante documento, pubblicato in questi giorni dall'agenzia Fides, ascoltiamo la riflessione del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:RealAudioMP3

Il prefetto della Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli, cardinale Ivan Dias, ha pubblicato una bellissima e importante lettera per i vescovi e i sacerdoti della Cina continentale ispirata dalle tematiche dell’Anno sacerdotale appena concluso. Chi pensa alla Chiesa in Cina solo in chiave di problemi politici o di rapporti diplomatici rischierà di non capirla. Il cardinale Dias parla in prospettiva pastorale, parla della testimonianza che il vescovo e il sacerdote deve dare anzitutto come uomo di Dio e uomo per gli altri, parla di preghiera e di celebrazione dell’Eucarestia, parla di servizio del tutto disinteressato dei piccoli e dei poveri, dei peccatori, di tutti, secondo l’esempio di Gesù. Parla della comunione con il Santo Padre nella Chiesa come garanzia di libertà nell’adesione alla verità e all’autentica tradizione. Probabilmente i fedeli e i pastori della Chiesa in Cina sono fra i più consapevoli in questo argomento, alla luce della loro esperienza. Ma parla anche e ancor più della unione fra i membri della comunità ecclesiale, superando con pazienza e coraggio le divisioni. Le divisioni sono infatti conseguenza del peccato. Quel peccato che – come ha ricordato più volte il Papa recentemente – è il più grave pericolo per la Chiesa. Il pericolo che viene dall’interno e che è peggiore di quelli che vengono dall’esterno. “Il Papa vi invita a proseguire intrepidi sul cammino della santità, dell’unità e della comunione” conclude il cardinale Dias. Per i sacerdoti e i vescovi cattolici cinesi, come per tutti i sacerdoti e i vescovi della Chiesa universale a cui essi appartengono, questi sono i punti primordiali su cui costruire il futuro. Ci sentiamo solidali con loro in questo cammino, che dev’essere anche il nostro.







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