Italia: scambio di accuse tra Berlusconi e Fini dopo la rottura
Sempre in primo piano situazione politica italiana. Scambio di accuse fra Berlusconi
e Fini dopo lo strappo in seno al Pdl. Sostegno al governo, invece, dai ministri fedeli
al presidente della Camera, che ha ribadito che non si dimetterà. Il servizio è di
Eugenio Bonanata:
E’ ancora
scontro verbale tra i due cofondatori del Pdl a dominare la giornata, caratterizzata
anche dal dibattito sulle possibili elezioni anticipate evocate da alcuni quotidiani
e dal rifiuto di Casini, dell’Udc, di creare possibili alleanze per recuperare deputati
dopo lo strappo dei finiani, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
che ha chiesto di “salvaguardare la continuità istituzionale”. Berlusconi al vertice
di ieri sera del Pdl ha tuttavia ripetuto che i numeri per continuare a governare
ci sono. Sembra poi che il partito abbia rinviato a dopo Ferragosto la decisione sulla
sorte dei ministri finiani, che comunque hanno garantito il proprio appoggio all’esecutivo.
Nell’incontro di ieri con la stampa, Fini ha affermato che i parlamentari aderenti
al nuovo gruppo denominato “Futuro e Libertà per l'Italia” sosterranno lealmente “il
governo ogni qualvolta saranno prese scelte nel solco del programma”, avvertendo però
che non esiteranno a contrastare le scelte ingiuste. “E' stata scritta una brutta
pagina nella storia del centrodestra e della politica italiana, ha detto ancora Fini
che ha accusato il premier di essere illiberale. Berlusconi ha risposto che il presidente
della Camera ha iniettato il “virus della disgregazione” e lo ha invitato nuovamente
a dimettersi, come fece Pertini – ha aggiunto - nel 1969 in occasione di una crisi
analoga all’interno del Partito socialista. L’ex leader di An ha ripetuto però che
non lascerà lo scranno più alto di Montecitorio, spiegando che il suo ruolo consiste
nel “garantire il rispetto del regolamento e non la tenuta della maggioranza”. Inascoltata,
per il momento, la richiesta delle opposizioni che, dopo aver parlato di crisi di
governo, hanno invitato Berlusconi a riferire della questione in Parlamento.
Appello
del presidente Napolitano Servono “rigorose regole deontologiche per i magistrati”
per fare in modo che il sistema giustizia e la magistratura riacquistino “prestigio
e consenso tra i cittadini”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Italiana,
Giorgio Napolitano, durante la cerimonia al Quirinale per l’insediamento del nuovo
Consiglio Superiore della Magistratura. Napolitano ha anche lanciato un monito sui
fenomeni di corruzione precisando che spetterà ai magistrati accertarne la "rilevanza
penale".
Crollo di una palazzina ad Afragola Tre morti. Questo il
bilancio del crollo di una palazzina avvenuto stanotte ad Afragola, nel napoletano.
I vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre viva dalle macerie una bambina di 10
anni. Le vittime sono la nonna della piccola, un uomo e sua moglie. Tre immigrati,
dati inizialmente per dispersi, non si trovavano nello stabile al momento del disastro,
che, secondo le prime notizie, sarebbe stato provocato da un cedimento strutturale,
dovuto a notevoli infiltrazioni di acqua.
Medio Oriente Medio Oriente.
Un leader militare di Hamas ha perso la vita durante raid compiuti la notte scorsa
dall’aviazione israeliana su Gaza, in rappresaglia al razzo lanciato ieri dagli estremisti
palestinesi sulla città di Ashkelon. L’operazione, contro strutture del gruppo fondamentalista,
ha provocato anche 8 feriti. E un appello allo Stato ebraico ad allentare il blocco
sulla Striscia è arrivato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon,
che ieri ha incontrato a New York il ministro della Difesa Israeliano Barak, chiedendo
inoltre il congelamento dell’espansione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania.
Terremoto
in Iran In Iran nuova scossa di terremoto, di 5,8 gradi sulla scala Richter,
nella zona sud orientale del Paese. Non si hanno per il momento notizie di vittime
o danni. Solo ieri, nel nord-est, un altro sisma ha provocato oltre 270 feriti. Intanto,
nel Paese, tre uomini sono stati impiccati, nei giorni scorsi, per traffico di stupefacenti.
Lo riporta la stampa locale precisando che sono almeno 97 le persone giustiziate dall’inizio
dell’anno.
Pena di Morte: alla Cina il primo posto per le esecuzioni capitali Circa
cinquemila le condanne a morte eseguite in Cina, che si conferma il Paese con il maggior
numero di esecuzioni: l’88 per cento di oltre cinque mila 600 casi registrati nel
2009. Al secondo posto c’è l’Iran, al terzo l’Iraq. A seguire Arabia Saudita e Yemen.
Ad affermarlo è l’ultimo rapporto dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, presentato
oggi a Roma. Il documento segnala un lieve calo delle esecuzioni rispetto al 2008.
Molti Stati non forniscono dati ufficiali e che dunque le cifre potrebbero essere
più elevate.
Libano In primo piano nella regione mediorentale lo
storico vertice di ieri a Beirut alla presenza del re saudita Abdullah e del presidente
siriano Bashar el Assad e quello libanese Sulemiman. La stampa locale esprime qualche
perplessità sull’effettivo buon esito del summit che, ufficialmente, ha rilanciato
l’impegno saudita e siriano per la stabilità del Libano in vista della possibile incriminazione
di Hezbollah, da parte del Tribunale speciale per il Libano, per l’assassinio dell’ex
premier libanese Rafiq Hariri nel 2005. Dunque possono dirsi definitivamente appianate
le storiche divergenze tra Damasco e Beirut legate soprattutto all’omicidio Hariri?
Gabriella Ceraso ha raccolto il parere de Antonio Ferrari, editorialista
e inviato speciale del Corriere della Sera:
R. - Tutto
questo è estremamente bizzarro. Mi chiedo come sia possibile che prima siano tutti
addosso alla Siria e poi, improvvisamente, tutto si acquieta, alla vigilia di un processo.
Tutto si orienta verso un gruppo. Un gruppo che è filo-siriano, ma è soprattutto sostenuto
dall’Iran. Addirittura annuncia, esso stesso, di essere al centro di questa vicenda.
Credo che si voglia appianare tutto. Staremo a vedere. Non si toglie nulla all’importanza
storica dell’incontro, che è straordinario, però dall’altra parte i dubbi - per chi
ha ancora rispetto della ragione - restano.
D. - Al summit, ieri, si
è parlato anche della questione palestinese. La soluzione di due Stati è l’unica,
hanno ribadito tutti e tre gli interlocutori, per portare stabilità nella regione.
Questo summit ha aggiunto un tassello al cammino della pace?
R. - Ci
sono dei passi avanti: c’è la volontà di Obama, ci sono le spinte della Lega araba,
ci sono le incertezze del presidente palestinese Mahmud Abbas. Shimon Peres, il presidente
israeliano, avrebbe mandato un suo emissario a parlare con Erekat - che è uno dei
dirigenti dell’autorità nazionale - per dirgli di non accettare colloqui diretti,
perché non ne caverebbero un ragno dal buco. E’ tutto un movimento talmente complesso
che fa pensare che il conflitto israeliano-palestinese sia ben lungi da poter, non
dico essere risolto, ma almeno imboccare la strada che porta verso la soluzione.
Tensione
tra Venezuela e Colombia Nuovo capitolo nel braccio di ferro tra Venezuela
e Colombia. Il presidente venezuelano Chavez ha annunciato lo schieramento di truppe
al confine, nel timore di un attacco da parte di Bogotà che accusa Caracas di sostenere
la guerriglia colombiana. Intanto, in Colombia, proprio le Farc hanno proposto al
neo presidente eletto Santos, di avviare colloqui per trovare una soluzione al lungo
conflitto interno.
Cuba Fidel Castro si e' ripreso "in pieno" dopo
la lunga convalescenza. Lo ha affermato lo stesso ex presidente cubano che ha parlato
per la prima volta in pubblico del suo stato di salute, in un incontro con i giovani
comunisti cubani.
Rappresentante Usa alle celebrazioni di Hiroshima In
Giappone. Il governo nipponico ha accolto con soddisfazione la decisione degli Stati
Uniti di inviare un proprio rappresentante in occasione del 65.mo anniversario dal
bombardamento atomico di Hiròshima. Ce ne parla Giuseppe D’Amato:
La notizia
era nell’aria da tempo, ma adesso sono giunte tutte le conferme del caso. Alle 8.15
del mattino del sei agosto prossimo anche l’ambasciatore Usa John Roos sarà ad Hiroshima
per il memoriale della pace. E’ la prima volta, in 65 anni, che Washington invia un
proprio rappresentante ufficiale. Il dipartimento di stato ha specificato che Roos
parteciperà all’evento per esprimere rispetto per tutte le vittime della Seconda Guerra
mondiale. L’emissario di Washington dovrebbe deporre pure una corona di fiori nel
corso della cerimonia in ricordo dello scoppio della prima bomba atomica, che provocò
la morte di oltre 140 mila persone. Il presidente Obama ha promesso di visitare Hiroshima
prima della scadenza del suo mandato. Nelle scorse settimane, la questione delle basi
militari Usa ad Okinawa - in territorio giapponese - ha assestato il colpo definitivo
al governo del premier Otoyama costretto poi alle dimissioni. Gli esperti ritengono
che in novembre, dopo l’elezioni di mezzo termine negli Stati Uniti, le due diplomazie
dovranno affrontare il problema.
Usa immigrazione In Arizona
si terrà a novembre l’udienza d’appello alla sentenza della Corte Federale che ha
bloccato le parti fondamentali della legge sull'immigrazione illegale. Lo ha stabilito
il tribunale di San Francisco che ha negato la richiesta di esaminare rapidamente
il caso avanzata dalla governatrice repubblicana dell’Arizona.
Marea Nera La
Camera statunitense ha bocciato la moratoria di 6 mesi alle trivellazioni offshore
voluta da Barack Obama, malgrado la netta maggioranza democratica. Il testo passa
ora in Senato, dove i democratici hanno un solo voto di scarto. Intanto il neo leader
della Bp, Dudly, si è detto fiducioso sulla possibilità di bloccare definitivamente
la falla nel Golfo del Messico entro lunedì o martedì. Ribadito inoltre il massimo
impegno sul fronte dei risarcimenti per i danni provocati dalla Marea Nera.
Obama-Chrysler Visita
agli stabilimenti della Chrysler di Detroit per il presidente statunitense Obama accolto
dall’amministratore delegato del gruppo Marchionne. Il capo della Casa Bianca ha ieri
lodato il lavoro dell’azienda e ha difeso il piano di sostegno al settore varato dalla
sua amministrazione, che – ha detto – ha consentito il salvataggio di un milione di
posti di lavoro.
Darfur Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
ha adottato una risoluzione che estende di un anno, al luglio 2011, la missione di
Peacekeeping, Unamid, in Darfur. La priorita' ora, detta la nuova risoluzione, e'
quella di proteggere i civili e gli operatori umanitari impegnati nella consegna degli
aiuti. Il Consiglio ha anche condannato il recente esplodere della violenza nell'area
e ha sollecitato Khartoum a non ostacolare il lavoro della missione.
Somalia L'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha condannato il ''protrarsi
dei combattimenti indiscriminati in Somalia'' e ha chiesto all'Arabia Saudita di bloccare
la pratica di ''rimpatri forzati'' di profughi somali. Solo a giugno, si legge in
un comunicato, sono stati espulsi dal regno circa mille somali e a luglio ne sarebbero
già stati rimpatriati altrettanti.
Cina Almeno quindici vittime in
Cina per un’esplosione in una miniera di carbone nel nord del Paese. Una ventina i
feriti, alcuni in gravi condizioni. Le autorità locali, citati dall’agenzia nuova
Cina, temono che il bilancio possa aggravarsi. Sul posto sono al lavoro le squadre
di soccorso.
Funerali a Duisburg Migliaia di persone a Duisburg,
in Germania, per i funerali delle vittime provocate dalla calca nella 'Love Parade'
di sabato scorso, dove hanno perso la vita 21 persone. Presenti al rito il cancelliere
Angela Merkel, il presidente, Christian Wulff, e i rappresentanti delle istituzioni
regionali. Assenti invece il sindaco della città e l’organizzatore della manifestazione
per ragioni di sicurezza e per rispetto delle vittime, hanno spiegato entrambi.
Russia Il
ministro della Difesa russo ha annunciato l’impiego, nella zona centrale del Paese,
di 240 mila soldati e di 300 mila mezzi militari per spegnere i numerosi incendi provocati
dall’insolito caldo che imperversa da giorni nell’area. Ieri il presidente Dmitri
Medvedev aveva ordinato all'esercito il massimo impegno contro i roghi, che ormai
interessano oltre 120 mila ettari. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio
Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno
LIV no. 212
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