2010-07-31 15:11:57

Il cardinale Rouco Varela: promuovere una cultura della vita che rispetti i diritti dei più indifesi


“Una cultura che non promuove la vita, che non la rispetta” rappresenta un suicidio. È quanto ha riferito il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, a conclusione del corso su “L’immenso valore della vita umana”, svoltosi ad Aranjuez, su iniziativa dell’Università Re Juan Carlos e in collaborazione con l’Università Cattolica di Valencia. “La speranza della nostra cultura – ha detto il porporato – ha un nome: vita umana”, messa però in questione dalle sfide del “pluralismo culturale”. Di qui la necessità di promuovere “una cultura della vita”, come esortava a fare lo stesso Giovanni Paolo II, in una Spagna in cui “la cultura si è formata con il cristianesimo”, che ha segnato “la storia individuale e collettiva” del Paese. Nel contesto culturale attuale, invece – riprende l’agenzia Sir – il “diritto alla vita” viene minacciato dalla “negazione del carattere trascendente della persona umana”. “Affinché una cultura esista e abbia futuro" - ha sottolineato - occorre considerare "preziosa la vita umana”, mentre il basso indice di natalità e il decrescente tasso di nuzialità provocano “una confusione intellettuale ed etica senza precedenti rispetto alla verità del matrimonio e della famiglia, come pure una negazione impressionante del diritto alla vita dei più indifesi: i concepiti, i malati terminali e gli anziani”. (C.F.)







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