Drammatiche alluvioni in Pakistan: centinaia di morti, migliaia i dispersi
Nelle regioni nord-occidentali del Pakistan un’ondata di maltempo senza precedenti,
legata alla stagione monsonica, ha provocato nelle ultime ore la morte di centinaia
di persone, sono oltre 800 finora le vittime accertate. I dispersi sono migliaia e
il bilancio sembra purtroppo destinato ad aggravarsi. Secondo il ministro dell’informazione
della Provincia della Frontiera nordoccidentale le vittime potrebbero essere più di
6 mila. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Le immagini
provenienti dal Pakistan travolto da alluvioni, frane e inondazioni, sono drammatiche.
Molti centri abitati sono completamente coperti dal fango o sommersi dall’acqua. In
molti casi, i rami degli alberi sono l’ultima speranza per non essere travolti dalla
forza delle correnti. Fonti locali parlano di “un immenso disastro umanitario”. I
danni sono incalcolabili: srade, ponti, case ma anche scuole e ospedali sono stati
completamente distrutti. Per far fronte all’emergenza è stato mobilitato anche l’esercito
ed oltre 15 mila persone hanno già abbandonato le loro abitazioni. Nelle zone colpite
sono stati inviati aiuti di prima necessità ma la situazione resta gravissima, come
conferma suor Rita Polverini dell’Unione Santa Caterina da Siena
delle Missionarie della Scuola, raggiunta telefonicamente a Multan, in Pakistan:
R.
- E’ il disastro peggiore che sia mai capitato. L’altra alluvione risale a 50 anni
fa. I villaggi sono distrutti, la gente è dispersa, molti paesi sono costruiti vicino
ai fiumi e sono stati distrutti dalle acque. Questa è la cosa più dannosa: tutto viene
portato via dalle acque. Le strade sono interrotte. Anche per i soccorsi la situazione
è molto difficile perché la pioggia torrenziale continua a scendere. Si vedono passare
elicotteri. Ma cosa possono fare? Sono arrivati dei camion con alcune provviste, che
la gente aspetta proprio come manna dal cielo.
D. - I soccorritori riescono
a rispondere alle necessità della popolazione, così colpita dalle alluvioni?
R.
- Riguardo ai bisogni necessari, possono fare molto poco. Le stesse persone che si
trovano lì vicino sono povere. La cosa più impressionante è la gente che, stando sui
tetti, chiede aiuto. Le zone più colpite dall’alluvione sono Peshawar, la Swat Valley,
Charsadda. La diga di Tarbela sta mandando fuori 500 mila metri cubi di acqua e la
città di Dera Ismail Khan è in pericolo. Tutto il Pakistan ora sta soffrendo. Proprio
in questo momento ci si chiede cosa si debba fare. Noi, qui, preghiamo con tutto il
cuore e chiediamo al Signore di far smettere la pioggia, per consentire i soccorsi.
La situazione è veramente dolorosa e disastrosa.