2010-07-30 15:20:39

Kenya: confessioni cristiane unite per dire no al referendum costituzionale


Le principali Chiese cristiane del Kenya hanno organizzato oggi una preghiera ecumenica comune in vista del referendum sulla nuova Costituzione, che si terrà il 4 agosto. Circa 10mila fedeli hanno affollato la “Holy Family Basilica” di Nairobi. Il testo della nuova Costituzione, che i keniani sono chiamati ad approvare con il referendum del 4 agosto, ha suscitato forti critiche da parte delle comunità cristiane. Sono due le obiezioni che la Chiesa cattolica, insieme alle altre confessioni cristiane, muove al progetto costituzionale. La prima concerne la clausola che sposta l’inizio della vita dal concepimento alla nascita. Questa proposta viene vista dalle Chiese come propedeutica alla legalizzazione dell’aborto. La seconda obiezione riguarda il riconoscimento delle corti civili musulmane, le cosiddette “Kadhi courts”. Il progetto costituzionale dovrà essere approvato da un referendum. La posizione della Chiesa cattolica è stata ribadita dal cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi durante una conferenza stampa per presentare la preghiera ecumenica. “Questa effervescenza sulla questione se si debba votare sì o no, non è molto importante per noi. Al contrario impartire le giuste informazioni in merito alla questione, con lo scopo di aiutare il nostro popolo a prendere la giusta decisione in merito alla questione è di fondamentale importanza per noi” ha detto il cardinale. Facendo eco alla nota dei vescovi dell’11 maggio, il cardinale Njue ha aggiunto che “vi sono stati dei miglioramenti della bozza costituzionale, ma il buono è stato mischiato con alcuni paragrafi cattivi che incidono sulla vita morale e i diritti. Vi sono persone che pensano che solo una piccola percentuale della bozza costituzionale sia cattiva. Sfortunatamente non è così. Il male per quanto piccolo è come un lievito cattivo, e trasforma e corrompe tutta la massa da dentro”. (E.C.)







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