2010-07-30 15:03:24

Italia: dopo la rottura Fini-Berlusconi, l'opposizione chiede al premier di riferire in Parlamento


“Non darò le dimissioni da presidente della Camera”: è quanto affermato da Gianfranco Fini, in conferenza stampa a Roma, oggi pomeriggio. Fini ha aggiunto che “Berlusconi ha una concezione non propriamente liberale della democrazia”. Per il presidente della Camera, la sua espulsione dal Pdl rappresenta una “brutta pagina” per il centrodestra e per la politica italiana. Annunciata, inoltre, la costituzione di nuovi gruppi parlamentari alla Camera e al Senato. Le opposizioni, intanto, hanno chiesto che il presidente del Consiglio riferisca in Parlamento, mentre diversi esponenti del governo hanno ribadito che la maggioranza è salda. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Sono tanti i temi da definire all’indomani del documento varato dall’ufficio politico del Pdl, che ha sancito l’incompatibilità con i valori del partito da parte di Fini. L’ex leader di An ha chiarito subito che non lascerà la guida di Montecitorio nonostante per il partito sia venuta meno “la fiducia per il suo ruolo di garante”. “La presidenza della Camera – ha detto - non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio”, che dunque non può decidere nulla a riguardo. Le attenzioni si concentrano sulla sorte dei parlamentari fedeli a Fini, oltre una trentina di deputati e una dozzina di senatori che stanno lavorando alla costituzione di nuovi gruppi in Parlamento. Al momento si starebbero completando le formalità di rito, in mattinata sono peraltro circolati diversi nomi ma dovrebbero chiamarsi ‘Futuro e Libertà’. Quel che è certo - secondo fonti d'agenzia - è che non c’è alcuna volontà di mettere in discussione la stabilità dell’esecutivo. Del resto, anche il premier Berlusconi già ieri sera aveva fatto sapere che non c’è difficoltà personale a continuare la collaborazione con i “validi ministri” finiani. Dunque “la squadra di governo non si cambia”, ha riferito il ministro Andrea Ronchi riportando le intenzioni ribadite anche oggi dal premier. Dalla Lega, Maroni ha garantito che il governo porterà a termine la legislatura, mentre Bossi ha rifiutato a suo modo l’ipotesi di elezioni anticipata prospettatagli dai giornalisti in "Transatlantico". Intanto, le opposizioni chiedono compatte che Berlusconi riferisca urgentemente in Parlamento, su quella che i capigruppo di Pd, Idv e Udc in Senato definiscono - in una lettera al presidente Schifani - la “crisi politica e istituzionale” che si è aperta. Di diverso avviso l’esponente del Pdl, Cicchitto, secondo il quale non è necessario che il premier riferisca sulla maggioranza di governo “che è salda e che nessuno ha messo in discussione”.

Italia - Csm
Il Parlamento italiano, ieri, ha eletto in seduta comune gli 8 membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura. Vivo apprezzamento per “lo sforzo convergente e responsabile dei gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione” è stato espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Quirinale aveva sollecitato nei giorni scorsi il Parlamento a superare le divisioni e a giungere all’elezione.

Libano
Storico incontro in programma oggi in Libano tra il presidente libanese Suleiman, il re saudita Abdallah e il presidente siriano al-Assad. Obbiettivo del vertice stemperare le tensioni tra Damasco e Beirut, dopo un lungo periodo di forti tensioni in seguito all’assassinio del premier Hariri nel 2005.

Medio Oriente
Ripreso il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso il territorio Israeliano. Un ordigno ha colpito la città di Ashqelon, senza tuttavia provocare vittime. Il premier dello Stato ebraico Netanyahu ha parlato di un “episodio molto grave”. E a livello politico tiene banco il via libera della Lega Araba alla ripresa dei colloqui diretti tra israeliani e palestinesi, anche se resta il nodo delle condizioni preliminari. Oggi peraltro è in programma l’incontro tra il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak e il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.

Iraq
Una serie di attentati ha sconvolto oggi la capitale irachena Baghdad. Almeno 15 le vittime, nove tra agenti e soldati. Decine i feriti. Tre gli attentati con ordigni artigianali piazzati ai bordi delle strade messi a segno dalla guerriglia nel giro di un quarto d’ora, dopo una sparatoria ad un posto di blocco. Tutti gli episodi si sono verificati nel quartiere sunnita di Azamiya, che si trova nella zona nord della città.

Pakistan - inondazioni
Emergenza in Pakistan per l’ondata di maltempo che ha colpito in questi giorni la provincia di Khyber Pakhtoonkhwa. Sono almeno 230 i morti e decine i dispersi a causa delle inondazioni provocate dalle forti piogge. Migliaia le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni sommerse dall’acqua. Gravissimi i danni alle infrastrutture. Numerose cittadine sono tuttora bloccate. Il presidente Zardari, che è in contatto con le autorità locali, ha chiesto di predisporre gli aiuti necessari.

Iran
L’Iran è pronto a fissare negoziati immediati con la comunità internazionale sullo scambio di combustibile nucleare con l’estero. Lo ha dichiarato Ali Akbar Salehi il capo dell’organizzazione iraniana dell’energia atomica. Intanto, la Cina ha “disapprovato le sanzioni unilaterali” adottate dall’Unione Europea nei confronti di Teheran proprio per spingere la Repubblica islamica a tornare ai colloqui.

Francia - intossicazione
Tre dipendenti dell'ambasciata americana a Parigi sono stati ricoverati per intossicazione dopo aver aperto una busta nella sede diplomatica. Lo rendono noto fonti della polizia francese. Nessun commento da parte statunitense.

Disoccupazione
Aumenta ancora la disoccupazione in Spagna. A giugno toccato il record dal 1997: il dato si è attestato al 20 per cento. Nel Paese, le persone senza oltre 4 milioni e 600 mila, 32 mila in più rispetto a marzo e 508 mila in più rispetto all’anno scorso. In Italia invece il tasso è calato all’8,5 per cento, dopo essere rimasto stabile all’8,6% da marzo a maggio. Stabile, infine, l’andamento della disoccupazione nella zona Euro come previsto dagli analisti. Secondo Eurostat il dato è rimasto fermo al 10 per cento, lo stesso di maggio.

Fmi-Usa
Il Fondo Monetario Internazionale ha invitato gli Stati Uniti a prevedere nuove misure a sostegno dell’economia nazionale, con un’azione di supporto da parte del governo federale. Intanto la Cina ha autorizzato lo stesso Fmi a pubblicare, per la prima volta dal 2006, un rapporto sulla politica economica di Pechino. Il documento mette in evidenza le divergenze tra il Fondo Monetario e il governo cinese in materia di cambi monetari e di tassi d’interesse.

Messico
Si aggrava la situazione in Messico per la guerra causata dal narcotraffico. L’esercito federale a Guadalajara ha ucciso Ignacio 'Nacho' Coronel, signore della droga che controllava tutta la produzione e lo spaccio di metanfetamine verso gli Stati Uniti. Tensioni anche a Ciudad Juarez, località considerata tra le più pericolose al mondo, dove è stato chiuso a tempo indeterminato il consolato statunitense, per ''un riesame della sicurezza''. La guerra dei cartelli della droga ha già provocato oltre 7.000 morti dall'inizio dell'anno: nelle ultime ore, i corpi senza vita di 15 persone, molti dei quali con evidenti segni di tortura, sono stati ritrovati nei pressi del confine con gli Stati Uniti, in una zona spesso teatro di regolamenti di conti tra bande rivali. Ma perché in quest’area è così imponente e sanguinoso il traffico di stupefacenti? Risponde l’economista Riccardo Moro, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - E’ uno dei valichi di frontiera del mercato della droga. I mercati di destinazione più importanti sono chiaramente gli Stati Uniti e l’Europa. Ci sono alcuni passaggi per portare la droga che sono più valicabili di altri e che sono particolarmente strategici per i trafficanti di droga e analogamente per chi cerca di combatterli. Alcuni sono noti, come appunto il confine del Messico, e per certi aspetti sono obbligati; altri invece sono meno noti e ignorati, non dico con connivenze ma forse con un po’ di responsabilità. Mi riferisco, ad esempio, a ciò che era la Guinea fino a qualche mese fa: ci sono alcuni Paesi africani o comunque sparsi nel mondo dove situazioni di dittatura o di non rigorosa certezza del diritto consentono illegalità diffuse, che vengono sfruttate dai narcotrafficanti per trasferire i loro prodotti. La Guinea era proprio uno di quei ponti per far arrivare dal Sud America la droga nel mercato europeo via area; per raggiungere gli Stati Uniti si preferiva e si preferisce fondamentalmente il trasferimento via terra.

D. – Sono ormai meccanismi consolidati o si possono in qualche maniera interrompere?

R. - Penso che ci siano delle dinamiche che sono in qualche modo conosciute e sulle quali occorre un senso di responsabilità maggiore: un consenso internazionale più rigoroso, forse, permetterebbe un’azione più efficace.

D. - Di fronte a settemila morti dall’inizio del 2010 ad oggi in Messico, la comunità internazionale quanto può collaborare per migliorare la situazione?

R. - Può agire su queste dimensioni macro. Non credo che sia risolvibile esclusivamente con strumenti di ordine pubblico. Penso che sia assolutamente necessario un intervento atto ad impedire gli spazi internazionali - prima di tutto finanziari e poi quelli logistici, che si gestiscono con l’illegalità consentita in alcuni Stati - per rendere poi efficace un’azione di ordine pubblico. Il semplice ordine pubblico o la semplice militarizzazione del confine magari interromperebbe la striscia di sangue che c’è in questo momento, ma ne costruirebbe un’altra a 500 o a 2.000 chilometri di distanza.

Bangladesh
Sciopero degli operai del settore tessile a Dacca, la capitale del Bangladesh, per chiedere aumenti salariali maggiori rispetto a quelli decisi dal governo che entreranno in vigore a partire dal prossimo 11 novembre e che non sono ritenuti sufficienti a garantire il sostentamento familiare. I manifestanti – riferiscono media locali - hanno bloccato l’autostrada che collega l’aeroporto col centro della città e le principali vie di comunicazione urbane. La polizia è entrata in azione con gli idranti per ripristinare la circolazione.

India-attentato
Quattro agenti della polizia paramilitare indiana sono morti oggi in un attentato con esplosivo a Holmari, distretto di Goalpara, nello Stato settentrionale di Assam. Lo scrive l’agenzia di stampa Ians. In assenza di una rivendicazione, le autorità sospettano che dietro l'attentato vi siano militanti del movimento clandestino Fronte nazionale democratico del Bodoland (Ndfb).

Repubblica Centrafricana - elezioni
Si terranno il 23 gennaio 2011 le elezioni presidenziali e legislative nella Repubblica Centrafricana. La data è stata fissata con decreto firmato dal presidente François Bozizé. La tornata elettorale era stata rimandata per ben due volte. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 211

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