2010-07-30 14:45:33

Boscimani a rischio sopravvivenza: il Botswana li priva delle risorse idriche


I Boscimani non potranno più accedere alle risorse idriche dei loro territori, nel deserto del Kalahari. Il divieto è stato sancito in questi giorni dall’Alta Corte del Botswana. I Boscimani, tra le popolazioni nomadi più antiche del pianeta, sono una minoranza in Botswana e vivono in costante tensione col governo. Autorizzazioni a scavare nuovi pozzi sono invece concesse a complessi turistici e a società minerarie. Michele Raviart ha intervistato a riguardo Francesca Casella, di Survival International, che si occupa da anni del sostegno ai popoli tribali di ogni continente:RealAudioMP3

R. - Questa sentenza è incomprensibile. Il processo intentato dai Boscimani si basava sul “Water Act”, una legge che in Botswana consente a tutti i cittadini proprietari di un territorio o che lo utilizzano, di aver accesso alle risorse idriche della loro terra. Non si capiscono, quindi, quali siano le ragioni per le quali sia stato negato ai Boscimani il diritto all’acqua.

D. - Il divieto di accesso al loro pozzo storico che ripercussioni avrà sulla vita quotidiana di questo popolo?

R. - Senza acqua per i Boscimani non c’è alcuna possibilità di poter continuare a vivere in sicurezza, perché devono compiere dei lunghi, difficilissimi ed anche molto rischiosi viaggi lontano dai loro villaggi per procurarsi l’acqua, soprattutto nei momenti di siccità. Per raggiungere le fonti d’acqua più vicine, a volte devono camminare a piedi per 480 chilometri. Una situazione, questa, insostenibile ovviamente!

D. - Come si è arrivati a questa situazione?

R. - I boscimani sono stati sfrattati dal governo del Botswana dalle loro terre che si trovano all’interno del Central Kalahari Reserve nel 2002. Quando il governo effettuò questi sfratti, li confinò in campi di reinsediamento, dove le autorità pretendevano di poter dare a questo popolo sviluppo, progresso, assistenza medica e quindi una vita sostanzialmente migliore. In realtà, i Boscimani hanno da sempre definito questi luoghi come dei campi di morte. Il governo sigillò in quell’occasione il pozzo dell’acqua da cui dipendeva la sopravvivenza dei Boscimani nelle terre natali durante la stagione secca.

D. - Quest’anno è stato inaugurato in Botswana un centro di ricerca universitaria sulla storia e la cultura dei Boscimani cui ora viene sbarrato l’accesso all’acqua. Come convivono questi due aspetti?

R. - Non è assolutamente raro vedere dei governi, da un lato, calpestare completamente i diritti umani e territoriali fondamentali dei loro popoli nativi e, dall’altra, promuovere la loro cultura e la loro stessa esistenza nei territori nazionali soprattutto per motivi turistici. Riteniamo che la vera ragione di questo accanimento siano gli immensi giacimenti di diamanti trovati sotto le terre abitate dai Boscimani.







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