Pellegrinaggio di giornalisti cattolici da Pistoia a Santiago de Compostela
Da Pistoia a Santiago de Compostela, è il cammino che un gruppo di giornalisti di
media cattolici nazionali inizierà questa sera per giungere il 5 agosto nella città
spagnola, dove secondo la tradizione riposano le spoglie dell’Apostolo Giacomo. L’iniziativa,
promossa dall’associazione per la salvaguardia del creato Greenaccord e dalla diocesi
di Pistoia, si va ad inserire tra gli avvenimenti di questo Anno Santo Giacobeo. Marina
Tomarro ha intervistato sul tema Alfonso Cauteruccio, di Greenaccord:
R. - Poche
settimane fa Greenaccord ha tenuto un forum per i giornalisti della stampa cattolica
a Pistoia, sul tema “L’umanità in cammino nel Creato”. Il 2010 è l’Anno Compostelano
e Pistoia è spiritualmente molto legata a Santiago de Compostela, proprio perché in
questa città è conservata una reliquia di San Giacomo. Quindi, data la ricorrenza,
la diocesi di Pistoia ha organizzato un pellegrinaggio dei giovani a Santiago de Compostela.
Ci siamo allora chiesti, come conclusione logica di questo incontro, perché non mandare
un gruppo di giornalisti a condividere l’esperienza del cammino insieme ai giovani?
E questo per capirne le motivazioni, per interiorizzare anche questo tipo di esperienze
e per parlarne poi alla gente comune attraverso i mezzi di comunicazione.
D.
- Greenaccord promuove la salvaguardia del creato, ma in che modo l’ambiente incontra
il Cammino di Santiago?
R. - Direi che c’è un legame fortissimo e questo
anzitutto perché quando si è soli, sulla strada, immersi nella natura, il primo impatto
è proprio quello di sentirsi immersi nel creato. Così facendo riusciamo ad immergerci
in noi stessi e a capire la dimensione più interiore del nostro essere e a saper soprattutto
leggere nella natura, nei segni che ci vengono dal creato, l’immagine di Dio, la sua
impronta, quello che ci vuole comunicare.
D. - Quali sono gli obiettivi
di questo viaggio?
R. - Puntiamo anzitutto a documentare la crescita
dei giovani durante il cammino: con quale spirito partono, come vivono il cammino
e cosa riportano poi nelle loro case. Sarà bello sentire anche la crescita umana dei
giornalisti stessi, che vivranno con noi questa esperienza. Noi diciamo ai giornalisti:
“Siate viandanti e non sedentari; non accontentavi di stare solo al vostro tavolo
di lavoro”. E’ certamente una esperienza da “inviati” e questa è proprio l’esperienza
che vorremmo far compiere anche ai giornalisti. Ci sembra un’esperienza molto ricca
e soprattutto un qualcosa che documenta la vita vera e la bellezza di stare insieme
agli altri ed immersi nella natura. Tutto questo, a mio avviso, rappresenta una tale
ricchezza che vorremmo far comprendere anche alla gente che ci accompagnerà attraverso
i giornali e la televisione in questo nostro viaggio fino a Santiago.