Il cardinale di Caracas, Urosa, incontra i membri della Commissione coordinatrice
dell’Assemblea nazionale
L’arcivescovo di Caracas, il cardinale Jorge Urosa, dopo che la presidenza dell’Assemblea
nazionale del Venezuela ha ribadito l’invito per un incontro riguardo la situazione
del Paese, prenderà parte oggi alla riunione con i parlamentari. Il primo invito,
per martedì scorso, era stato rifiutato da parte del porporato perché non esistevano
le condizioni minime che potessero garantire la sua utilità. Il servizio di Luis
Badilla:
L’incontro
con i membri della Commissione coordinatrice dell’Assemblea nazionale, secondo quanto
hanno garantito gli organizzatori, si dovrebbe svolgere “in sicurezza e con il dovuto
rispetto”, sia per la “dignità del cardinale” sia per la sua condizione di cittadino.
Il comunicato dell’arcivescovado, a firma del cancelliere segretario, mons. Adán Ramírez
Ortiz, rileva che il cardinale Urosa ha accettato l’invito con lo scopo di “spiegare
il contenuto di alcune sue dichiarazioni” di giorni fa in risposta agli attacchi ricevuti
a più riprese da parte del presidente della Repubblica. L’arcivescovo di Caracas,
si osserva, ha “preso questa decisione nella speranza che esista un ambiente nel quale
si possa svolgere un dialogo sereno e fruttifero”, cosa che è stata assicurata da
parte della presidente dell’Assemblea nazionale, signora Cilia Flores.
Una
settimana fa, quando il cardinale aveva rifiutato cortesemente il primo invito aveva
proposto un dialogo “sereno e rispettoso”, che sia “a beneficio degli interessi supremi
del popolo venezuelano”. Nella sua dichiarazione, l'arcivescovo di Caracas aggiungeva:
“Ritengo che questo incontro si potrebbe tenere in uno spazio istituzionale fissato
consensualmente, in un clima sereno affinché sia un dialogo fruttifero. Penso che
l’incontro si potrà svolgere già il 26 o 27 luglio”. Le condizoni fondamentali poste
dal porporato sono state accolte e dunque oggi, è la speranza della stragrande maggioranza
del popolo venezuelano, potrebbe avviarsi questo meccanismo destinato a discutere
con sincerità e spirito costruttivo sia sulle molte cose in comune, ma anche sulle
importanti differenze riguardo il futuro modello di Paese e i suoi metodi per consolidare
la democrazia, il rispetto della costituzione e dei diritti inalienabili dei cittadini.