2010-07-26 14:44:17

Pubblicati documenti segreti Usa sulla guerra in Afghanistan: imbarazzo della Casa Bianca


La Casa Bianca ha condannato con fermezza la pubblicazione di documenti segreti militari americani sulla guerra in Afghanistan: secondo questi rapporti Usa il conflitto afghano sarebbe fallimentare mentre ci sarebbero legami tra i servizi segreti del Pakistan e al Qaeda. Inizialmente diffuso su un sito web di analisi politica, il dossier sulle operazioni militari in Afghanistan è apparso poi su alcuni importanti quotidiani internazionali. Salvatore Sabatino ne ha parlato con Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica presso l’Università Cattolica di Milano:RealAudioMP3

R. - E’ ben noto che i servizi segreti pachistani abbiano una pluralità di azione e una pluralità di intenti. Del resto, negli anni Novanta, sono stati i servizi segreti pachistani, con l’appoggio saudita, a creare i talebani, che sono un fenomeno artificiale. Sono, quindi, relazioni non solo legate all’islamismo radicale, anche se questo è certamente il collante principale. Sono legami tribali, sono legami di potere, anche economici. Molte di queste operazioni dei servizi segreti pachistani sono finanziate in modo oscuro, legate ai traffici illeciti e ai traffici di droga. Nonostante, quindi, i cambiamenti seguiti al 2001 - al crollo dei talebani, alla cacciata di Osama Bin Laden - questi legami permangono. Comunque, si sapeva già da tempo di questa incapacità del governo di Islamabad di riuscire a controllare al meglio i propri servizi segreti militari.

D. - Si può pensare ad una revisione dei rapporti tra Washington ed Islamabad, secondo lei?

R. - A Washington c’è una insoddisfazione molto alta nei confronti del Pakistan. In realtà l’appoggio al Pakistan è una questione di disperazione: con tutti i limiti del governo civile, con tutte le ambiguità dei militari, non ne può fare a meno. Certo non si può immaginare di aprire un altro fronte, accentuando le pressioni e le ostilità su di un Paese di cui si ha bisogno. Quanto si può fare è il tentativo - che stanno già facendo gli americani, la Nato e la Comunità internazionale - di migliorare l’efficienza del governo pachistano nel controllare le derive islamiste dei propri servizi segreti, cercando in qualche modo di convincere i servizi segreti che appoggiando maggiormente e più seriamente lo sforzo internazionale in Afghanistan va anche a vantaggio del Pakistan.

D. - Intanto uno studio condotto dal servizio ricerche del Parlamento evidenzia che gli Stati Uniti hanno speso tra Iraq ed Afghanistan 1.021 miliardi di dollari. Una prova, questa, durissima per Washington…

R. - Queste guerre hanno non soltanto "svenato" economicamente Washington, ma hanno anche portato ad un forte grado di pressione e di usura delle forze armate statunitensi. Soprattutto questi conflitti non hanno portato a quel miglioramento della situazione internazionale e alla stabilizzazione dell’arco di crisi mediorientale, la cui drammatica instabilità è stata proprio uno dei motivi di questa guerra, anche se fra Iraq ed Afghanistan ci sono grandi differenze: l’Iraq è stata una scelta unilaterale, l’Afghanistan è stata una scelta condivisa dalla Comunità internazionale.







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