2010-07-26 15:02:26

Francia: confermata l'uccisione dell'ostaggio rapito da Al Qaeda in Niger


L’Eliseo ha confermato la morte dell’ostaggio francese rapito in Niger ad aprile, all’indomani dell’annuncio della sua esecuzione da parte del gruppo islamico Al Qaeda per il Maghreb. L’annuncio di Parigi è arrivato al termine della riunione del Consiglio di difesa e sicurezza convocato dal presidente, Nicolas Sarkozy, in cui si è decisa anche la partenza questa sera del ministro degli Esteri, Kouchner, per il Mali, il Niger e la Mauritania per garantire protezione ai cittadini francesi. Il servizio è di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Un atto barbaro che ha fatto una vittima innocente, ma che non resterà impunito. Sono le prime parole del presidente francese Sarkozy nel corso di un intervento televisivo, a conferma, dopo ore di attesa, che l’esecuzione del settantottenne, Michel Germaneau, ex ingegnere minerario, è accaduta veramente. Lo ribadiscono stamani anche altre fonti autorevoli dal Mali: gli autori sarebbero gli stessi che hanno giustiziato, l’anno scorso, il britannico Edwin Dyer. Il 19 aprile, Germaneau era stato rapito nel deserto del nordovest del Niger, durante una missione umanitaria cui si dedicava dopo la pensione. All'emittente satellitare Al Jazeera, ieri, la prima rivendicazione da parte del capo di Al Qaeda per il Maghreb islamico, la cellula più oltranzista del gruppo terroristico, che aveva dettato le sue condizioni a maggio. L’esecuzione sarebbe stata una vendetta per la morte di sette mujaheddin nel raid congiunto dei giorni scorsi tra Francia e Mauritania, proprio nel tentativo di salvare l’ostaggio. Un raid-condanna a morte per l’anziano Germaneau, ma che si doveva fare, conferma tutt’oggi Sarkozy. “Avevamo il dovere di tentare di salvarlo”, dice. “Non c'era il minimo dialogo con i terroristi e il luogo colpito sarebbe potuto essere quello di detenzione”.

Afghanistan-Pakistan
In Afghanistan, sarebbero almeno una quarantina i civili che hanno perso la vita in un attacco missilistico condotto dalle forze internazionali venerdì scorso contro un villaggio nel sud del Paese. Lo ha reso noto il portavoce del presidente afghano Karzai, che ha ordinato l’apertura di un’inchiesta. Nessun commento da parte dell’Isaf. Intanto, la violenza continua ad essere protagonista anche in Pakistan, dove sono almeno sette le vittime di un attentato kamikaze avvenuto stamattina nel nordovest davanti all’abitazione di un ministro provinciale.

Iraq
Ancora violenza in Iraq. Questa mattina, la sede della tv satellitare “al-Arabiya” di Baghdad è stata colpita da un attacco kamikaze, che ha provocato la morte di tre guardie della sicurezza. Secondo il portavoce della sicurezza di Baghdad, il generale Qassim al-Mussawi, il kamikaze è riuscito ad aggirare i normali controlli di sicurezza con 120 chili di tritolo a bordo dell’auto che conduceva. Gli inquirenti si dicono convinti che l’attentato porti la firma dell’organizzazione terroristica di al Qaeda.

Yemen
Nello Yemen, tre membri al Qaeda sono morti durante scontri con le forze di sicurezza nella provincia di Shabwa, considerata la roccaforte dei ribelli. Tra di loro, ci sarebbe anche un importante dirigente locale del gruppo legato a Osama Bin Laden. Nel nord del Paese – teatro di violenze tra tribù da oltre una settimana – i ribelli sciiti hanno assunto il controllo di una postazione militare strategica catturando un numero imprecisato di soldati.

M.O.
Presto riprenderà la costruzione all’interno degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Lo ha detto il ministro israeliano degli Esteri, Lieberman, visitando un piccolo villaggio della regione. Il premier Netanyahu ha invece ribadito di essere pronto per passare ai negoziati diretti con i palestinesi, “anche all'inizio della prossima settimana''. Tuttavia – ha precisato – dal presidente Abu Mazen non è giunto ancora nessun segnale. Intanto, la notte scorsa aerei israeliani hanno colpito alcuni tunnel nella Striscia di Gaza senza provocare vittime.

Ue-Iran
L’Unione Europea - nell'odierna seduta del Condiglio dei Ministri - ha adottato un nuovo pacchetto di sanzioni economiche nei confronti dell’Iran, in relazione al suo programma nucleare, che si aggiungono a quelle già decise dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Le misure restritive, che colpiscono in particolare il settore energetico, quello finanziario e dei trasporti, sono state definite senza precedenti. L'obiettivo è quello di spingere Teheran ai colloqui per trovare una soluzione diplomatica al processo di arricchimento dell'uranio. Ieri, il capo della diplomazia iraniana, Mottaki, aveva dichiarato che il suo paese è pronto a confrontarsi sull’ipotesi di compromesso elaborata in maggio tra Iran, Brasile e Turchia.

Iran-Diritti Umani
In Iran, l’avvocato di una donna condannata alla lapidazione per adulterio è scomparso da ieri per evitare l’arresto. Mentre un giornalista - noto difensore dei diritti umani - è stato condannato a un anno di reclusione e cinque anni di sospensione da ogni attività giornalistica e politica, perché riconosciuto colpevole di ''propaganda contro il sistema e rivelazione di documenti segreti relativi a detenuti".

Coree
Proseguono le esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud, nel Mar del Giappone. La stampa cinese è tornata ad attaccare la politica degli Stati Uniti nel Pacifico, denunciando le “interferenze” di Washington in un'area che Pechino considera parte dei suoi “interessi strategici”. La Corea del Nord ha invece minacciato nuovamente di ricorrere al suo “forte deterrente”, basato sulle politiche di autodifesa, mentre nei giorni scorsi aveva agitato lo spettro dell’arma nucleare e di una guerra di rappresaglia.

Duisburg
Solidarietà è stata espressa dai vescovi tedeschi per la tragedia di Duisburg, dove sabato pomeriggio 19 giovani hanno perso la vita durante la "Love parade". Molti presuli si sono detti addolorati per quanto avvenuto, mentre in Germania non si placano le polemiche sugli interventi che avrebbero potuto evitare l’accaduto. Berlino ha sollecitato chiarezza in tempi rapidi. La magistratura tedesca, che ha avviato un’inchiesta, ha sequestrato tutto il materiale relativo all’evento. Antonella Palermo ne ha parlato con Domenico Secondulfo, ordinario di Sociologia all’Università di Verona:RealAudioMP3

R. - E’ un commento molto amaro. Queste situazioni dovrebbero essere situazioni di condivisione e di gioia, ma diventano poi situazioni di lutto e di panico. La responsabilità degli organizzatori è assolutamente enorme, addirittura paradossale. Come si possa creare una situazione di questo genere, un evento così importante, che attrae migliaia e migliaia di persone in una condizione senza alcuna libertà di movimento. Questo è un paradosso incredibile.

D. - C’è chi commenta: “Quei giovani convinti di essere invulnerabili”. L’invulnerabilità è un tratto distintivo dei giovani, che molto spesso diventa letale, fonte di un elevatissimo rischio per la vita?

R. - Purtroppo sì. L’età giovanile è bella anche per questo in qualche modo, proprio per questo senso di onnipotenza e di invulnerabilità. Questi eventi oltretutto, essendo estremamente pregnanti sotto l’aspetto della partecipazione ad un qualcosa in cui si crede - come per esempio possiamo pensare ai concerti pop, possiamo pensare ai vecchi comizi - sono fatti in modo tale da far calare moltissimo il senso di pericolo e il senso di attenzione, perché si partecipa ad una sorta di chiamata per un evento di fortissimo peso - direi quasi - "magico" e sacrale e si è portati a non pensare più al resto. Nella nostra società, questo è ulteriormente aggravato dal fatto che purtroppo riteniamo sempre che chi organizzi questi eventi abbia la testa sulle spalle. Questo molto spesso non è vero! (Montaggio a cura di Maria Brigini)

Italia
In Italia, il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, si è dimesso dalla presidenza del Credito cooperativo fiorentino e dal Consiglio di amministrazione della banca, in seguito all’inchiesta sulla cosiddetta P3 in cui risulta indagato. Proprio oggi Verdini sarà ascoltato dai magistrati. Domani, sarà la volta del senatore Marcello dell'Utri. Intanto, ancora tensione nel Pdl, dopo le critiche al governo sul fronte della lotta alla criminalità organizzata da parte di Fabio Granata, vicepresidente dell'Antimafia. Per il Ministro Bossi, il Carroccio e la componente del Pdl fedele a Berlusconi sono autosufficienti per l'approvazione del federalismo fiscale.

Grecia
Al via in Grecia l’ispezione del Fondo monetario internazionale per verificare lo stato di attuazione del piano di austerity. Nel Paese, intanto, si temono le conseguenze dello sciopero ad oltranza dei camionisti scattato oggi contro il provvedimento di liberalizzazione del settore, contenuto nelle nuove misure varate da Atene per affrontare la crisi. In questo quadro, prosegue anche l’agitazione dei controllori di volo che ieri ha mandato il tilt il traffico aereo.

Turchia
Sei militari turchi sono rimasti feriti nell’esplosione di una mina posta sul ciglio di una strada in una località della Turchia sudorientale. Lo riferisce l’agenzia Anadolu. Lo scoppio dell’ordigno, collocato sul posto dai militanti separatisti del Partito dei lavoratori del Kurdistan, si è verificato al passaggio di un veicolo di pattuglia nei pressi della località di Lice presso la città di Diyarbakir.

Somalia
In Somalia, almeno due vittime e diversi feriti a Mogadiscio per combattimenti avvenuti questa mattina fra i ribelli Shabaab e le truppe del governo transitorio, sostenute dai peacekeeper dell'Unione Africana (Ua). Intanto, le forze di sicurezza del Puntalnd - la regione del nord autoproclamatasi indipendente - ha denunciato la morte di tre soldati durante un raid contro una cellula legata agli insorti, composta da un centinaio di uomini.

Vertice Ua
Prosegue il 15.mo vertice dell’Unione Africana che si è aperto ieri a Kampala, in Uganda. Al centro del summit, la situazione somala e la lotta al terrorismo, con l’appello lanciato dal presidente ugandese, Museveni, che ha chiesto di “cacciare i terroristi dall’Africa”. In evidenza anche la situazione in Darfur, alla luce del nuovo mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aja (Cpi) nei confronti del presidente sudanese, Al Bashir. I leader africani, sfidando la comunità internazionale, hanno criticato le misure lamentando conseguenze negative per la pace nella regione. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata ed Elisa Castellucci)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 207

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