2010-07-23 14:30:33

Malaysia: leader islamici contro simboli satanici o di altre religioni sulle maglie dei calciatori


I calciatori musulmani e tutti i fedeli musulmani non dovrebbero indossare le magliette di calcio di squadre con simboli satanici né di altre religioni: ad esempio quelle del Manchester United, perchè raffigurano il diavolo; oppure di Milan e Barcellona che hanno nel loro emblema una croce, come pure le nazionali di Brasile, Portogallo, Barcellona, Serbia e Norvegia. E’ quanto affermano due ulama malaysiani in dichiarazioni pubbliche che hanno suscitato un ampio dibattito e le proteste dei giovani malaysiani. “Un musulmano non dovrebbe dare culto a simboli di altre religioni o a diavolo”, ha detto Nooh Gadot, ulama del Consiglio religioso di Johor, a Sud di Kuala Lumpur. Secondo il leader, le magliette del Manchester United, prestigioso club inglese, molto popolare in Malaysia, sono “peccaminose” e “pericolose” perché “glorificano il diavolo”: daltronde gli stessi giocatori del team sono chiamati “Red devils”, cioè “diavoli rossi”. Il leader ha detto che un vero musulmano non dovrebbe né comprarle ne accettarle in regalo. Il Manchester United ha un grande seguito nel Paese, tanto che nel 2006 è stato siglato un accordo promozionale tra la squadra e l’ente turistico della Malaysia. La Malaysia è un Paese dove l’islam ha un volto moderato ma, secondo gli studiosi “negli ultimi anni ha conosciuto un processo di progressiva islamizzazione che ha dato un ruolo privilegiato alla sharia sulla scena pubblica”, ha rimarcato all'agenzia Fides il missionario del Pime padre Paolo Nicelli, esperto dell’area. A farne le spese, in passato, sono stati anche i simboli di altre religioni, come accaduto per un controverso pronunciamento di alcuni leader musulmani contro l’antica pratica dello yoga, criticata perché contenente elementi indù. “Nel Paese è in corso il tentativo di proteggere i musulmani dalle contaminazioni di altre religioni e culture, e preservare la purezza dell’islam”, spiega frate Augustine, segretario della Conferenza episcopale della Malaysia. D’altro canto “le giovani generazioni tendono a non seguire tali indicazioni e a distanziarsi dalle prescrizioni religiose”. “La moda e lo stile di vita occidentali sono guardati con sospetto”, nota il religioso. “Secondo alcuni leader, la Malaysia dovrebbe diventare il paese musulmano modello del Sudest asiatico, sull’esempio dell’Arabia Saudita". (R.P.)







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