2010-07-23 14:30:20

Indonesia: per i vescovi le violenze anticristiane sono anche frutto di proselitismo delle sette


Le ricorrenti violenze anti-cristiane ad opera di fondamentalisti islamici in Indonesia sono anche il frutto dell’aggressivo proselitismo di alcune sette cristiane evangeliche. Ad affermarlo in un’intervista all’agenzia Ucan è padre Antonius Benny Susetyo, segretario esecutivo della Commissione per gli affari ecumenici e interreligiosi della Conferenza episcopale indonesiana (KWI). “I gruppi evangelici sono diventati un problema per la Chiesa cattolica e per le Chiese protestanti tradizionali, perché il loro modo di annunciare il Vangelo è troppo aggressivo e poco rispettoso delle culture locali”, ha detto il sacerdote. Questo provoca inevitabilmente reazioni da parte dei gruppi islamisti radicali, come è accaduto per gli attacchi dei giorni scorsi contro due Chiese protestanti nella provincia di Giava Occidentale. Padre Susetyo ha anche parlato della difficoltà a dialogare con gruppi evangelici disseminati nel Paese (circa trecento) e che non fanno parte della Comunione delle Chiese in Indonesia (Pgi): “È difficile dialogare perché non sono organizzati”, ha detto. Un altro problema è la difficoltà a trovare punti di intesa con questi gruppi: “Per loro evangelizzare è battezzare, mentre la Chiesa cattolica considera il battesimo come un’opera dello Spirito Santo. Per noi cattolici il nostro compito è di diffondere la Buona Novella di pace, amore e giustizia”, ha concluso padre Susetyo. Secondo un rapporto pubblicato l’anno scorso dal Setara Institute for Democracy and Peace, un organismo di ricerca per la promozione dei valori civili, l’intolleranza e le violenze religiose sono in aumento in Indonesia in questi ultimi anni. Le regioni dove si registra il più basso livello di tolleranza e dove aumentano le probabilità di conflitti di natura religiosa sono le province di Giava Occidentale, Sumatra Occidentale e Giakarta, mentre dai dati raccolti dall’inizio del 2008 ad oggi, si rileva che la gran parte delle violazioni alla libertà religiosa sono imputabili a gruppi islamici estremisti. A mettere in rilievo il crescente fondamentalismo in Indonesia è poi il Wahid Institute, che pure non manca di registrare nel Paese una consistente quota di musulmani moderati, leader e intellettuali in aperto contrasto con la crescita del fanatismo religioso. (L.Z.)







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