2010-07-22 14:22:22

Orissa: ancora grave la situazione delle vittime dei pogrom anticristiani


Ben 93 morti, oltre 6500 case bruciate, 350 chiese e 45 strutture educative distrutte e più di 50mila persone rimaste senza casa: è questo il bilancio, a due anni di distanza, delle violenze e dei pogrom anticristiani nello Stato indiano dell’Orissa. La denuncia ad Asianews arriva dal sacerdote cattolico Sisirkanta Sabhanayak, che nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro con oltre cento pastori protestanti, missionari e capi comunità a K.Nuagam, nel distretto di Kandhamal. “Siamo vicini ai nostri fratelli cristiani perseguitati per proteggerli e servirli – ha detto il prete, sottolineando come molti cristiani, per il terzo anno consecutivo, siano costretti a dormire all’addiaccio durante la stagione dei monsoni – stiamo cercando di ricostruire il distretto insieme, stiamo spendendo tutte le nostre energie per confortare, rinnovare e ricostruire la Chiesa”. Anche i tribunali indiani sembrano molto lontani, ancora, dal fare giustizia, per il timore delle ripercussioni degli estremisti indù: su 12 casi di omicidio schedati presso la corte di Phulbani, la più importante del distretto, solo tre si sono concretizzati in condanne. Nonostante tutto, è la testimonianza di padre Sabhanayak, la fede cristiana nell’area è ancora forte. (R.B.)







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