don Francesco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale (Napoli) Oggi i detenuti
entrano nelle carceri italiane colpevoli di reati commessi, per poi uscirne
arrabbiati, vittime purtroppo di situazioni che si è costretti a subire! Perché non
è tanto la mancanza della libertà, quello che pesa, quanto proprio l’impossibilità
di compiere qualsiasi tipo di cammino. D’estate, ad esempio, chiusi nelle celle
per 22 ore insieme a 10, 12, 15 persone, in situazioni come quelle di oggi, significa
realmente subire più che una pena, un reato contro la dignità umana.