2010-07-22 14:09:27

La carità del Papa per le vittime di guerre e catastrofi naturali


Oggi una delegazione del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, il dicastero vaticano incaricato di distribuire gli aiuti del Santo Padre, si recherà ad Haiti - a circa sei mesi dal sisma - per consegnare 250.000 dollari statunitensi come prima tranche per la ricostruzione della scuola Saint François de Sales di Port-au-Prince. Non si tratta solo di un contributo economico, ma soprattutto di un gesto di vicinanza di Benedetto XVI nei confronti delle vittime del terremoto, che ancora soffrono molto. La delegazione visiterà anche i campi di rifugiati gestiti dalla Chiesa cattolica e celebrerà un'Eucaristia insieme alla Chiesa locale in uno di questi.

Il Papa può compiere questo gesto di carità e vicinanza alle vittime di disastri naturali, conflitti, povertà e fame grazie alle donazioni dei cattolici del mondo, che poi vengono distribuite dal Pontificio Consiglio “Cor Unum” in base alle indicazioni ricevute dal Papa. In questo modo, come spiegano fonti di “Cor Unum”, il Papa “esprime la Sua sollecitudine per le vittime di catastrofi naturali, conflitti, povertà, fame, e mostra la spirituale e paterna vicinanza della Chiesa Universale alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, incoraggiandone la promozione integrale, contribuendo a progetti in favore dell'infanzia, delle donne, degli anziani, dei disabili, dei più bisognosi”.

Nel 2009 il Pontefice ha potuto distribuire 1.869.000 dollari statunitensi in 25 Paesi che hanno affrontato emergenze (calamità naturali o provocate dall'uomo). Nel 2008 gli aiuti sono stati di 1.763.320 dollari, nel 2007 di 1.486.273. Benedetto XVI sostiene anche lo sviluppo umano integrale, motivo per il quale ha destinato nel 2009, 2.304.000 dollari a progetti in 45 Paesi. Nei due anni precedenti, le somme apportate erano state di 2.372.938 e 2.009.250 dollari.

Il Papa svolge quest'opera anche attraverso due Fondazioni. La prima è la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, impegnata nella lotta contro la desertificazione e nella promozione dello sviluppo nei Paesi africani della regione, che nell'ultimo anno ha offerto aiuti per un valore di 2.300.000 dollari. L'altra è la Fondazione “Populorum Progressio”, riunita in questi giorni nella Repubblica Dominicana per valutare il finanziamento di 230 progetti in 20 Paesi. Nell'ultimo anno questa istituzione, creata da Giovanni Paolo II, ha destinato aiuti per un valore di 2.128.500 dollari.

Nell'ultimo anno, quindi, gli aiuti sono stati di 8.601.500 dollari, ma non sono completi, visto che il Papa offre anche aiuti attraverso altri canali, come la proposta “Cento progetti del Santo Padre”, con cui nel contesto dell'anno 2000, le Chiese particolari dei Paesi più ricchi sono state invitate ad aiutare le Chiese di quelli più poveri, nella realizzazione di 100 progetti nell'ambito delle sette opere di misericordia corporale e spirituale. In realtà i progetti presentati sono stati più di 200, per un importo totale di 20.000.000 dollari, e alla loro realizzazione hanno contribuito anche alcune agenzie cattoliche di aiuto ai Paesi in via di sviluppo. Uno degli effetti più rilevanti e duraturi dell'iniziativa è stata l'istituzione di gemellaggi tra le Diocesi, attività che continua. Qualsiasi persona può collaborare direttamente alla carità del Papa. Per farlo può consultare il sito del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, entrando in www.vatican.va, alla voce Curia Romana-Pontifici Consigli-Cor Unum.







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