Haiti: il Fmi cancella il debito. Il sindaco di Port-au-Prince: ricostruzione disordinata
A circa sei mesi dal terremoto del 12 gennaio, il Fondo Monetario Internazionale (Fmi)
ha cancellato il debito di Haiti, equivalente a 209 milioni di euro. Il peso del debito
internazionale schiacciava il già povero Paese caraibico da anni e il suo annullamento
era chiesto a gran voce da società civile e organizzazioni umanitarie. Nello stesso
tempo, l’Fmi ha concesso un altro prestito, a quanto pare agevolato, per aiutare la
ricostruzione. Nella capitale Port-au-Prince e nelle zone limitrofe distrutte dal
sisma, - riferisce l'agenzia Misna - si moltiplicano intanto le critiche sulla gestione
del dopo-emergenza. In un’intervista ad ‘Alterpresse’, Jean-Yves Json, sindaco di
Port-au-Prince, lamenta la mancanza di comunicazione e di organizzazione tra il potere
centrale e le collettività locali, nonché una generale assenza di coordinamento tra
entità territoriali, governo e grandi organizzazioni non governative. “Dal giorno
del terremoto, ho incontrato il presidente René Préval solo due volte e il comune
di Port-au-Prince non è stato coinvolto in alcuna delle iniziative in atto per la
ricostruzione, nonostante le nostre richieste di essere integrati. Per quanto riguarda
le Ong – sostiene Jason – un centinaio lavorano qui ma sono sempre reticenti nel dare
informazioni sulle loro azioni e nel farsi accompagnare dal Comune. Riusciamo a collaborare
in maniera sostenuta con una ventina di esse” ha precisato il sindaco. Sotto le piogge
caratteristiche della stagione estiva centinaia di migliaia di persone sopravvivono
in condizioni precarie sotto tende offerte da alcuni Paesi amici o ripari di fortuna
in mezzo alla città. Quello dell’alloggio per i terremotati è un problema molto serio
che finora non ha trovato soluzioni. “Riceviamo quotidianamente decine di organizzazioni
interessate a fornire alloggi, ma alcune sono solo in cerca di una firma per poter
chiedere fondi – ha detto ancora nell’intervista il sindaco della capitale -. Ho firmato
un protocollo con una Ong, ‘Village du monde’, il denaro è disponibile, ma abbiamo
un problema catastale: i terreni appartengono già allo Stato, o sono da comprare per
metterli a disposizione delle collettività? E siamo ancora in attesa di chiarimenti
sulla dichiarazione di utilità pubblica di un perimetro del centro da parte del governo,
senza che il Comune sia stato consultato”. (R.P.)