2010-07-22 15:22:22

Germania: mons. Zollitsch scagionato dall'accusa di aver coperto un religioso accusato di pedofilia


La terribile accusa alla fine si è dimostrata infondata. L’arcivescovo di Friburgo, Robert Zollitsch, presidente dei vescovi tedeschi, non si è reso complice del sacerdote che negli anni Sessanta avrebbe abusato sessualmente di un minore. Ad affermarlo, chiedendo l’archiviazione dell’inchiesta. è stata la Procura di Costanza, città meridionale della Germania. Nei fatti, la Procura non ritiene che mons. Zollitsch abbia mai coperto o in qualche modo agevolato il religioso cistercense del monastero di Birnau, oggi 69.enne, accusato di pedofilia nei riguardi di un chierichetto che negli anni Sessanta viveva in quella stessa città dell’arcidiocesi di Friburgo. Secondo la presunta vittima degli abusi, mons. Zollitsch – che all’epoca era responsabile del personale della Chiesa friburghese – sarebbe stato a conoscenza degli abusi e nonostante ciò avrebbe confermato al suo posto il religioso cistercense, rendendosi di fatto complice degli abusi commessi tra il 1987 e il 1992. La Procura, tuttavia, ha concluso che in quello stesso lasso di tempo non si era a conoscenza degli abusi e che dunque ciò fa decadere qualsiasi responsabilità da parte dell’attuale presidente dei vescovi tedeschi. Sull’estraneità ai fatti contestati al presule si era subito espressa con chiarezza l’arcidiocesi di Friburgo, quando lo scorso 2 giugno la Procura aveva avviato l’indagine ora archiviata. Con un comunicato pubblicato sul suo sito Internet della Curia, l’incriminazione del presule era stata rigettata, ricordando che a suo tempo uno dei punti cruciali era stato già chiarito: e cioè che pur responsabile negli anni '80 del personale della Chiesa di Friburgo, mons. Zollitsch “non era responsabile per lo spostamento e l'assegnazione a nuovi incarichi” del monaco cistercense, dei cui abusi “l'arcidiocesi di Friburgo – si affermava – è venuta a conoscenza soltanto nel 2006”. Lo stesso mons. Zollitsch si è detto nei giorni scorsi “riconoscente” per le modifiche apportate al Documento “Delicta graviora” pubblicate dalla Congregazione per la dottrina della fede. “In particolare – aveva osservato – condivido il fatto che, sullo sfondo dei casi di abuso sessuale nei confronti di bambini e giovani, con cui anche la Chiesa in Germania si trova a confrontarsi, la Congregazione dia un segnale chiaro per un'informazione senza riserve e la punizione di simili delitti”. In questo senso, aggiungeva, “il nuovo documento della Congregazione rappresenta una testimonianza univoca a favore delle vittime di mancanze e crimini in ambito ecclesiastico”. (A cura di Alessandro De Carolis)RealAudioMP3







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