In calo in Italia gli incidenti sul lavoro e le morti bianche
In Italia diminuiscono gli incidenti sul lavoro e le morti bianche, che nel 2009 hanno
toccato il minimo storico dal 1951, anno in cui si cominciarono le rilevazioni: è
la fotografia confortante che fa del mondo del lavoro italiano l’Inail, l’Istituto
nazionale per l’assicurazione contro gli incidenti sul lavoro, che ieri ha presentato
il suo rapporto annuale. Sono state 1050 le vittime del lavoro nel 2009, in diminuzione
del 6.3%, mentre scende a quota 790mila il numero degli infortuni, un calo pari al
9,7, il più alto dal 1993. Il calo maggiore, in particolare, riguarda gli incidenti
in “occasione di lavoro”, cioè quelli avvenuti sul posto e non lungo il tragitto casa-lavoro,
mentre alto (circa un terzo del totale) resta il numero degli infortuni mortali su
strada per categorie come rappresentanti e autotrasportatori. La decrescita, nel dettaglio,
coinvolge di più gli uomini, i lavoratori del nord Italia e quelli nel settore dell’industria.
Soddisfazione è stata espressa da tutto il mondo politico: “Andiamo nella giusta direzione,
ma non ci accontentiamo”, dice il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, commentando
i dati più che positivi rispetto alla media europea. Compiaciuta anche la Cisl, il
cui segretario generale, Fulvio Giacomassi, ha dichiarato: “Il dato positivo ci conforta
sull’azione costante che si sta svolgendo nelle diverse realtà lavorative del nostro
panorama produttivo”. Più cauta, invece la Cgil che teme che il dato nasconda, in
realtà, un’ampia fetta di non denunce: “È l’altra faccia della crisi e della precarietà
– dichiara Paola Agnello Modica, responsabile Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
del sindacato confederato – e può riguardare soprattutto i lavoratori e le lavoratrici
più ‘ricattabili’, come precari e immigrati. (R.B.)