Argentina: i cattolici invocano un referendum contro la legge sulle unioni gay
La Chiesa cattolica argentina, appoggiata da molte associazioni laiche, torna a ribadire
la propria posizione in materia di unioni omosessuali dopo la recente approvazione
da parte del Senato della legge che disciplina la materia. Alcuni esponenti di area
cattolica, riferisce L’Osservatore Romano, stanno avanzando la richiesta di un referendum
nazionale per abolire la legge. Già il 17 novembre 2009 l’arcivescovo di Buenos Aires
e primate d’Argentina, cardinale Jorge Mario Bergoglio, aveva pubblicato un documento
in cui si riaffermava chiaramente la posizione della Chiesa: “La parola ‘matrimonio’
– scriveva il porporato – si riferisce alla qualità legittima di ‘madre’ che la donna
ha acquisito attraverso esso”. Meno di un mese fa, inoltre, la Chiesa si è unita a
una dichiarazione dei vescovi della regione Patagonia-Comahue, in cui si sostiene
che la legge sia stata in qualche modo imposta alla popolazione “senza adeguata attenzione
al suo substrato più genuino e profondo”. Il documento affronta anche la tematica
dell’adozione di minori da parte delle coppie omossessuali: “Noi crediamo che nessuno
abbia il diritto di adottare. Tutt’altro: è il bambino che ha diritto a una famiglia,
come riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo”. La
legge appena approvata fa dell’Argentina il decimo Paese al mondo e il primo latinoamericano
in cui alle unioni omosessuali vengono riconosciuti gli stessi diritti dei matrimoni
tra uomo e donna. “Mentre si discutono queste leggi che disordinano il concetto di
famiglia – ha osservato l’arcivescovo di San Juan de Cuyo, mons. Alfonso Rogelio Delgado
Evers – non si curano altri aspetti importanti del Paese: la povertà, l’esclusione,
l’istruzione per tutti, la sicurezza e la trasparenza”. (R.B.)