Pakistan: uccisi due cristiani arrestati per blasfemia. Stavano per essere scagionati
In Pakistan si sono tenuti stamani i funerali di due fratelli cristiani, uccisi da
fondamentalisti islamici domenica scorsa all’uscita del tribunale di Faisalabad. Si
era da poco conclusa l’udienza e i due uomini, arrestati il mese scorso dopo il ritrovamento
di volantini ritenuti blasfemi, stavano per rientrare in carcere. Secondo fonti locali,
nei prossimi giorni i due fratelli - Rashid Emmanuel e Sajid Masih Emmanuel - sarebbero
stati scagionati da ogni accusa. Ma nei loro confronti era già stata emessa un’altra
sentenza, la condanna a morte pronunciata da un mullah di Faisalabad. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
Le voci di
un’imminente scarcerazione sono state messe a tacere dalla violenza. I due cristiani,
un pastore protestante e suo fratello, sono stati uccisi mentre si trovavano all’esterno
del tribunale. Erano ammanettati, un facile bersaglio per i fondamentalisti. Nell’agguato,
compiuto domenica scorsa da estremisti musulmani, è rimasto ferito anche un poliziotto.
Secondo il ministro per le minoranze Shahbaz Batti, di fede cattolica, false accuse
sono state mosse contro i due fratelli cristiani da persone che nutrivano rancori
personali. Chiesa e governo sono attualmente impegnati nell’arginare odio e violenza,
come sottolinea al microfono di Lydia O Kane un sacerdote della diocesi di Faisalabad,
padre Anjum Nazir:
“Our bishop, mons. Joseph Coutts,
is handling all this situation. … Il nostro vescovo, mons. Coutts, si sta
impegnando personalmente. Il governo e i ministri sono molto collaborativi e sono
impegnati in questa cooperazione per evitare che la situazione possa ulteriormente
peggiorare”.
Si è arrivati all’uccisione dei due cristiani dopo giorni
segnati da forti tensioni. La scorsa settimana il lancio di sassi contro la Chiesa
del Santo Rosario a Faisalabad aveva spinto molte famiglie cristiane ad abbandonare
la città nel timore di nuove violenze. In questo preoccupante scenario prosegue comunque
l’impegno della Chiesa per promuovere la pace:
“Our Catholic Church
is always in front. ... La Chiesa cattolica è sempre in prima linea. Anche
quando c’è stata questa accusa nei confronti dei due cristiani, ha seguito tutto il
caso. Siamo sempre presenti con il nostro sostegno”.
La Commissione
Giustizia e Pace della Chiesa cattolica in Pakistan ha condannato l’assassinio dei
due fratelli cristiani, rinnovando l’appello perché venga abrogata dal governo la
legge sulla blasfemia che prevede l’ergastolo per chi offende il Corano e la pena
di morte in caso di offesa a Maometto. Ancora padre Anjum Nazir:
“Not
only the Christians, but even the Muslims, the good people, … Non solo i
cristiani, anche i musulmani, le persone buone, condannano questa legge. Anche nel
caso dei due fratelli uccisi, il governo ha cercato di fare il possibile per tenere
la situazione sotto controllo, ma i fondamentalisti hanno ucciso questi nostri due
fratelli proprio davanti al tribunale”.
Nel suo ultimo rapporto sulla
libertà di religione nel Paese asiatico, il Dipartimento di Stato americano sottolinea
che la legge è spesso utilizzata per discriminare le minoranze religiose. Il vescovo
di Faisalabad mons. Joseph Coutts, che stamani ha presieduto i funerali dei due fratelli
cristiani, ha ribadito che la legge sulla blasfemia è “alla radice di questa tragica
situazione”. E’ frutto di un atteggiamento culturale. “Occorre lavorare molto nel
dialogo interreligioso - conclude il presule - per cambiare questa mentalità”.