2010-07-20 08:14:14

Aperta a Kabul la Conferenza internazionale dei donatori. Karzai: “Appoggiare il piano di riconciliazione”


''Appoggiare il nostro piano di reintegrazione e riconciliazione''. E’ l’appello lanciato poco fa dal presidente afghano Karzai alla comunità internazionale, riunita per la prima volta a Kabul, per discutere del futuro del Paese. La Conferenza, che riunisce i rappresentanti di più di 60 Paesi donatori, ha aperto i battenti circa un’ora fa nella sede del ministero degli Esteri della capitale afghana; una città che vive queste ore sotto assedio, a causa delle minacce terroristiche, concretizzatesi questa mattina con un lancio di missili nella zona dell’aeroporto. Da Kabul, ci riferisce Maurizio Salvi: RealAudioMP3




Delusione è stata espressa dalle Ong che lavorano da anni in Afghanistan e che non sono state convocate alla Conferenza internazionale. Salvatore Sabatino ha raccolto il commento di Serena Di Matteo, direttrice dei programmi di sviluppo di Christian Aid, raggiunta telefonicamente a Kabul: RealAudioMP3


R. - C’è un po’ di disappunto per come l’evento è stato organizzato, ci sarà un numero enorme di ministri degli Esteri che arriva. Ci aspettavamo un coinvolgimento maggiore dei rappresentanti di Ong locali e di rappresentanti della società civile afgana. Sarà sicuramente un evento ad altissimo livello. Mi domando solo quanto poi rifletterà le priorità della popolazione afgana, i bisogni più urgenti. Spero che non si finisca poi solo per parlare di politica. Noi ci preoccupiamo delle esigenze della popolazione afgana, della ricostruzione, dello sviluppo, senza i quali non si può avere purtroppo pace e sicurezza.


D. - Di cosa maggiormente ha bisogno la popolazione afgana?


R. - I diritti umani sono essenziali: educazione, acqua, accesso alle risorse, agricoltura, sviluppo agricolo, tutto quello che può aiutare lo stile di vita e la vita della popolazione afghana ad uscire fuori da questo livello di povertà che è spaventoso. L’Afghanistan è secondo soltanto alla Nigeria per gli indicatori di povertà.


D. - Non è la prima volta che la comunità internazionale si riunisce per l’Afghanistan, eppure gli altri incontri non hanno portato a risultati rilevanti. Non c’è il rischio che possa fallire anche questa conferenza?


R. - Questa è la nostra paura, che dopo l’incontro di Londra le aspettative su questa Conferenza di Kabul poi vengano meno. Sono sicuramente molti i punti da discutere nell’agenda del presidente Karzai con i ministri degli Esteri di questi 70 Paesi, però non può essere soltanto la politica, ma deve essere anche il progresso del Paese che purtroppo non può avvenire se non migliora la sicurezza in Afghanistan.








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