2010-07-19 16:19:47

Pakistan: proteste di cristiani e musulmani per lo stupro di un'infermiera cattolica


Choc e indignazione, ma anche manifestazioni di vicinanza e solidarietà sono i sentimenti espressi, attraverso l’agenzia Fides, dalla comunità cattolica pakistana alla famiglia dell’infermiera cattolica di 22 anni, Magdalene Ashraf, violentata il 13 luglio scorso da un medico musulmano attualmente in carcere. La giovane è in ospedale in condizioni critiche a causa delle ferite alla testa e alle gambe riportate in seguito alla caduta da una finestra del Jinnah Postgraduate Medical Centre, sulla quale la polizia sta indagando per accertare se la ragazza sia semplicemente caduta o se, invece, sia stata spinta. L’episodio ha riportato sotto le luci della ribalta la questione della violenza sulle donne: “La Chiesa cattolica fa del suo meglio per promuoverne la dignità e l’istruzione – precisa Saleh Diego, responsabile della Commissione Giustizia e pace della diocesi di Karachi – e per difenderne le libertà fondamentali”. In seguito alla vicenda, molte associazioni cattoliche e musulmane hanno manifestato davanti all’ospedale in cui la ragazza è ricoverata. La violenza sulle donne in Pakistan è un fenomeno purtroppo molto diffuso: nel marzo scorso, contro di essa, il presidente Ali Zardari ha varato una legge per la protezione delle donne nei luoghi di lavoro. “Esistono diverse forme di violenza – afferma l’ong pakistana Aasha, Alliance against sexual harassment, parola che in urdu significa speranza – da quella sessuale a quella domestica, fino alla violenza che impedisce alle donne di accedere all’istruzione. La situazione è particolarmente grave nelle province del Punjab, dove alle tradizioni si unisce il fondamentalismo religioso”. (R.B.)







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