Ad Arquata del Tronto pubblica ostensione di una copia della Sindone
Ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si conserva nella chiesa di
San Francesco una copia della Sindone di Torino. Sul telo, delle medesime dimensioni
dell’originale, è impressa la doppia immagine di un uomo disteso completata dalla
scritta “Extractum ab originali”, dicitura piuttosto diffusa tra le varie riproduzioni
della Reliquia torinese eseguite a partire dai primi anni del 1500. Fino al prossimo
2 agosto sono in programma diverse iniziative legate alla Sindone arquatana. Marco
Corradi, della casa editrice Fas di Ascoli Piceno che ha pubblicato il libro “La
Sindone di Arquata del Tronto - tra storia e leggenda”, illustra alcune di queste
iniziative al microfono di Amedeo Lomonaco:
R. –
La prima iniziativa si è svolta domenica 11 luglio con una celebrazione eucaristica.
Successivamente è stata presentata un’indagine storica compiuta su diversi archivi
per rendere un po’ più chiara la vicenda della Sindone, su come è stata realizzata
e sul suo arrivo ad Arquata. Venerdì 23 luglio avremo invece lo spettacolo teatrale
“Le ultime sette parole di Cristo”. Da giovedì 29 luglio a sabato 31 sarà possibile
visitare la Sindone e lunedì 2 agosto, in occasione del Perdono di Assisi, si terrà
la cerimonia conclusiva.
D. – A proposito della storia della Sindone,
il telo di Arquata è rimasto nascosto nella chiesa di San Francesco fino a quando,
nel corso di un restauro, è tornato alla luce nel 1981. Cosa significa per la comunità
di Arquata custodire questa copia della Sindone di Torino?
R.- Per la
comunità di Arquata è una reliquia molto importante: è una sorta di link con il telo
sindonico torinese ed è comunque un prezioso strumento per riflettere e per avere
un momento di vicinanza con la Passione e quindi con il telo sindonico originale.
D.
– Pur essendo una copia, la sacralità di questo telo arquatano risiede nel fatto,
documentato, di essere stato accostato alla Sindone di Torino …
R. –
La Sindone di Arquata ha queste caratteristiche molto importanti che la legano forse,
rispetto ad altre copie, in maniera più evidente alla Sindone di Torino. Il primo
punto è la presenza, negli archivi diocesani, di una pergamena che descrive appunto
il momento del contatto con la Sindone torinese che è avvenuto il 4 maggio del 1653
nella Piazza di Torino nel corso di una pubblica ostensione. L’altro elemento molto
importante è la fedeltà con cui il telo arquatano è stato dipinto perché, sia nelle
dimensioni sia nelle proporzioni, combacia quasi perfettamente con la Sindone originale.
D.
– Arquata del Tronto fa parte di un itinerario religioso-spirituale che si snoda attraverso
il territorio, attraverso l’Umbria, le Marche …
R. – Fa parte di questo
percorso perché è lungo la strada che conduce anche a Santuari importanti, quali quello
di Santa Rita. In occasione di questa ostensione abbiamo poi anche proposto un altro
itinerario legato alle reliquie della Passione perché nel Piceno abbiamo avuto la
fortuna di avere un grande dono da parte di Papa Nicolò IV, primo Pontefice francescano
e, appunto, di origini picene. Nicolò IV ha fatto dono alle comunità francescane di
preziosi e interessanti reliquiari con all’interno frammenti della Croce di Cristo.
Abbiamo proposto quindi questo itinerario che comprende un po’ tutte le località del
Piceno dove si conservano ancora questi manufatti di valore artistico, ma soprattutto
devozionale per i credenti.