Il Papa all’Angelus: l’estate è un tempo propizio per ascoltare la Parola di Dio
L’estate è un momento propizio per dare il primo posto all’ascolto della Parola di
Dio. E’ quanto ha affermato stamani il Papa all’Angelus dal balcone del cortile del
Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il Santo Padre, trasferitosi nella residenza
pontificia della cittadina laziale per un periodo di riposo e preghiera, ha sottolineato
che l’uomo ha bisogno prima di tutto di Dio. Il servizio di Amedeo Lomonaco: L’estate è un
tempo in cui sono chiuse le scuole e in cui si concentra la maggior parte delle ferie.
Anche le attività pastorali delle parrocchie sono ridotte ma è un periodo propizio
– ricorda il Papa – per rinsaldare l’incontro con la Parola di Dio:
“E’
dunque un momento favorevole per dare il primo posto a ciò che effettivamente è più
importante nella vita, vale a dire l’ascolto della Parola del Signore. Ce lo ricorda
anche il Vangelo di questa domenica, con il celebre episodio della visita di Gesù
a casa di Marta e Maria, narrato da San Luca”.
Nel passo evangelico
Marta è indaffarata e impegnata nel riordinare la casa. Maria, rapita dalla presenza
di Gesù, si mette invece ai suoi piedi e lo ascolta. Marta si lamenta per l’atteggiamento
della sorella che non la aiuta. Ma Gesù le risponde:
“Marta,
Marta – e questo nome ripetuto esprime l’affetto –, tu ti affanni e ti agiti per molte
cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non
le sarà tolta” (10,41-42)”.
La parola di Cristo – spiega il
Papa - è chiarissima:
“Nessun disprezzo per la vita attiva, né
tanto meno per la generosa ospitalità; ma un richiamo netto al fatto che l’unica cosa
veramente necessaria è un’altra: ascoltare la Parola del Signore; e il Signore in
quel momento è lì, presente nella Persona di Gesù! Tutto il resto passerà e ci sarà
tolto, ma la Parola di Dio è eterna e dà senso al nostro agire quotidiano”. La
pagina evangelica della visita di Gesù a casa di Marta e Maria – aggiunge il Santo
Padre – è particolarmente intonata al tempo delle ferie:
“… Perché
richiama il fatto che la persona umana deve sì lavorare, impegnarsi nelle occupazioni
domestiche e professionali, ma ha bisogno prima di tutto di Dio, che è luce interiore
di Amore e di Verità”.
L’agire umano deve essere dotato di senso
altrimenti ogni attività viene svuotata del suo autentico significato:
“Senza
un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato.
E chi ci dà l’Amore e la Verità, se non Gesù Cristo? Impariamo dunque, fratelli, ad
aiutarci gli uni gli altri, a collaborare, ma prima ancora a scegliere insieme la
parte migliore, che è e sarà sempre il nostro bene più grande”.
Rivolgendosi
infine ai fedeli di lingua tedesca il Papa sottolinea che “chi ospita Dio e lo farà
entrare nella sua vita, riceverà ricchi doni”. “Il Signore vuole venire da noi ed
offrirci la sua Parola viva, la sua presenza e la sua amicizia”. “Non chiudiamoci
– conclude il Santo Padre – all’offerta dell’amore di Dio, ma lasciamo che lui ci
trasformi per poter collaborare al suo Regno della pace e della giustizia”.