2010-07-18 14:53:36

Il Movimento per la Vita chiede di estendere in tutta Italia le culle per la vita


Estendere in tutta Italia le culle per la vita che consentono di evitare il dramma dei bambini abbandonati permettendo ad una madre di lasciare il neonato in un luogo sicuro e in totale anonimato. Con questo intento una delegazione del Movimento per la Vita italiano ha incontrato nei giorni scorsi in Senato la commissione Affari Istituzionali e quella per l’Igiene e la Sanità. Ma perché le culle per la vita sono ancora utili oggi? Federico Chiapolino lo ha chiesto a Paola Mancini, segretaria generale del Movimento.RealAudioMP3  

R. – Possono avere una doppia valenza: possono essere strutturalmente un mezzo per impedire a donne disperate di commettere gesti insulsi, come può essere quello di buttare un neonato dalla finestra o nel cassonetto; possono essere quasi un monumento alla vita, ricordando come la vita dell’essere umano sia sacra. Quindi, per questa loro duplice valenza, penso che abbiano un enorme valore. Ma oggi forse la vita dell’uomo non viene valutata come quel meraviglioso dono di Dio.

 

D. – Recentemente anche il Comune di Roma ha annunciato l’intenzione di aprire culle per la vita. Ma quante sono in Italia e quanto vengono utilizzate?

 

R. – Quelle che appartengono al Movimento per la vita sono 20, le altre appartengono ad altri organismi sensibili a questa realtà della vita. In effetti, l’uso specifico della culla in sé e per sé, non è ancora una realtà molto diffusa. Non è diffusa sia perché non c’è ancora una conoscenza molto specifica di questa possibilità, sia per la paura di incorrere nel reato di abbandono di minore cui si sta ipotizzando anche di mettere mano. Abbiamo avuto modo in questi ultimi giorni di parlarne nelle commissioni del Senato che ci hanno convocato, proprio perché questa ipotesi potrebbe diventare una soluzione per tante donne disperate. Donne che non conoscendo le possibilità di aiuto loro offerte dal Movimento per la vita, a volte si trovano molto sole e totalmente abbandonate in un momento molto grave della loro esistenza.

 

D. – Nello specifico, in che consiste il servizio che offrite?

 

R. – Esistono già dei numeri specifici, come "Sos vita" che è un numero funzionante 24 ore su 24. Poi, in modo quasi capillare nel territorio italiano, ci sono i nostri centri di aiuto alla vita. Si sta proprio ipotizzando l’istituzione di un numero verde nazionale, funzionante costantemente, per dare ad una donna la possibilità, dopo il parto anonimo, di lasciare il proprio bambino.








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