Haiti: incentivare il settore agricolo a sei mesi dal terremoto
Promuovere la produzione agricola locale e il suo commercio nelle aree rurali è la
priorità di Haiti a sei mesi dal devastante terremoto. L'insufficienza di investimenti
nel settore non garantisce la sicurezza alimentare, l'aumento della produzione alimentare
locale e le opportunità per generare redditi nelle aree rurali. "Gli interventi in
risposta al terremoto sono stati quasi interamente concentrati sull'aspetto urbano
della crisi – si legge in una dichiarazione del Coordinatore Capo delle attività
di Emergenza e Riabilitazione della Fao ad Haiti – ma la comunità internazionale non
deve dimenticare le aree rurali e creare nuove opportunità di lavoro, se si vuole
davvero superare gli effetti devastanti che il terremoto ha avuto sul paese". La Fao
e il Ministero dell'Agricoltura - riferisce l'Agenzia Fides - hanno distribuito input
agricoli a 72 mila famiglie di contadini nelle zone colpite e nelle aree rurali che
ospitano i rifugiati in fuga da Port-au-Prince, in tempo per la cruciale stagione
primaverile della semina, che conta per il 60% della produzione agricola di Haiti.
Questa assistenza ha permesso a 360 mila persone di produrre e consumare il cibo da
loro stessi prodotto, vendendo la produzione in eccesso per coprire le spese mediche
e per l'istruzione. La Fao e il Ministero dell'Agricoltura sono a capo del gruppo
di lavoro per l'agricoltura, un meccanismo di coordinamento dell'Onu che porta avanti
le attività di ricostruzione del settore agricolo ad Haiti. Questo gruppo, che comprende
oltre 170 organizzazioni non-governative ed internazionali, prevede di fornire ad
altre 80 mila famiglie contadine, per la stagione estiva della semina, strumenti agricoli,
fertilizzanti, pompe idriche e sementi di alta qualità, che dovrebbero aumentare la
produzione agricola locale. L'obiettivo generale del lavoro di ricostruzione effettuato
dal gruppo di coordinamento agricolo ad Haiti è di incentivare l'agricoltura urbana
e le attività di rimboschimento e di riduzione del rischio di disastri, al fine di
creare lavoro nelle zone rurali. (A.D.G.)