Leo Messi ad Haiti come ambasciatore Unicef a sei mesi dal terremoto
La star del calcio argentino ed europeo, Leo Messi - la cui maglia di club, il Barcellona,
porta l'emblema dell'Unicef - è diventato lo scorso marzo “Goodwill Ambassador” dell’organizzazione
umanitaria. Da ambasciatore si è recato in missione di un giorno ad Haiti, visitando
Carrefour Aviation, un campo dove 50 mila haitiani, che hanno perso la casa durante
il terremoto del 12 gennaio scorso, vivono nelle tende. Messi ha anche visitato il
contingente argentino della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti
(Minustah), ascoltando la loro esperienza nella gestione di un ospedale da campo dopo
il terremoto. Nella stessa giornata, Messi ha incontrato lo staff dell'Unicef, discorrendo
sulle molte sfide che devono affrontare nel servizio di assistenza al governo haitiano
e alla gente, dopo la catastrofe che è costata la vita a 220 mila persone e che ha
lasciato distrutta la capitale. L’argentino - premiato lo scorso anno con il Pallone
d'oro, il maggior riconoscimento internazionale per un calcatore - è arrivato in
poco tempo ai vertici del calcio mondiale ed oggi, grazie alla sua notorietà, svolge
un ruolo di rilievo ad Haiti nell’aiutare i bambini più vulnerabili del mondo. Nonostante
alcuni progressi, in questo Paese più di 1,2 milioni di bambini sono esposti a sfruttamento
e abusi: 800 mila vivono in tende, in insediamenti spontanei in cui mancano servizi
igienici adeguati e hanno accesso limitato all'acqua potabile, all’istruzione e ai
servizi sanitari. L'Unicef sta lavorando senza sosta a fianco del governo haitiano
per fornire un sostegno continuo a questi bambini, per assicurare loro l'accesso a
quei servizi atti a vivere, crescere e diventare protagonisti nello sviluppo del loro
Paese. (C.F.)