Gli insegnamenti di Benedetto XVI sulla riconciliazione: chi si riavvicina a Dio trova
la pace
Il senso del perdono e del peccato risuona nelle parole dell’acclamazione al Vangelo
dell’odierna liturgia: “Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi
la parola della riconciliazione”. Benedetto XVI si è più volte soffermato sul tema
della riconciliazione, declinato anche attraverso le esperienze della penitenza e
della conversione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Anche in
questo tempo, segnato da molteplici sfide, sono in tanti a cercare un’autentica rinascita
spirituale, una strada diversa da quella proposta dal materialismo e dall’individualismo.
Sono in molti a voler intraprendere un cammino di vera riconciliazione, come sottolinea
il Santo Padre nel discorso ai penitenzieri delle quattro Basiliche Papali, ricevuti
in udienza il 19 febbraio del 2007:
“Quante persone in difficoltà
cercano il conforto e la consolazione di Cristo! Quanti penitenti trovano nella confessione
la pace e la gioia che rincorrevano da tempo! Come non riconoscere che anche in questa
nostra epoca, segnata da tante sfide religiose e sociali, vada riscoperto e riproposto
questo Sacramento?” La via della riconciliazione
può essere interrotta dal peccato che si frappone nell’incontro tra l’uomo e Dio.
Ma di fronte a questo ostacolo, lo scoraggiamento non deve prendere il sopravvento.
La luce della verità e della Misericordia vince ogni fragilità. Illumina anche le
ombre più laceranti lungo il cammino della vita, come sottolinea Benedetto XVI incontrando,
il 5 aprile del 2008, i partecipanti al Congresso internazionale “L’olio sulle ferite”.
Una risposta alle piaghe dell’aborto e del divorzio”: “Non lasciatevi
prendere dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere,
piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non
l'avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia
vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione”.
Percorrere
strada della riconciliazione significa anche dover “cambiare direzione nel cammino
della vita” per abbandonare la via della “facile superficialità che caratterizza molto
spesso il nostro vivere”. Si tratta di una “vera e propria inversione di marcia”,
di una conversione che porta a Gesù, “meta finale” di questo itinerario di fede. Solo
così - spiega il Papa durante l’udienza generale del 17 febbraio scorso - ci si può
lasciar trasformare dall’amore di Cristo: “Conversione è andare controcorrente,
dove la 'corrente' è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio, che spesso
ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità
morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana,
ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Cristo Gesù”.
Ma
questa via illuminata dalla Parola di Dio è spesso nascosta da strade apparentemente
più facili, da distrazioni e distorsioni che offuscano la luce del Signore. I sacerdoti
sono allora chiamati a rendere visibile questa via. Sono chiamati a guidare con coraggio
il popolo di Dio, come sottolinea il Papa nell’udienza dello scorso 11 marzo, concessa
ai partecipanti al Corso sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica: “La
‘crisi’ del Sacramento della Penitenza, di cui spesso si parla, interpella anzitutto
i sacerdoti e la loro grande responsabilità di educare il Popolo di Dio alle radicali
esigenze del Vangelo. In particolare, chiede loro di dedicarsi generosamente all’ascolto
delle confessioni sacramentali; di guidare con coraggio il gregge, perché non si conformi
alla mentalità di questo mondo, ma sappia compiere scelte anche controcorrente, evitando
accomodamenti o compromessi”.
Percorrendo la strada della riconciliazione,
il peccato si dissolve nel perdono e nell’incontro eucaristico. A questo incontro
si lega la missione della Chiesa attraverso un’autentica testimonianza cristiana.
Una testimonianza che Benedetto XVI, durante la Santa Messa presieduta lo scorso 4
luglio a Sulmona, esorta sempre a rischiarare con la luce del Vangelo: “Desidero
esortare i sacerdoti a farsi testimoni chiari e credibili della buona notizia della
riconciliazione con Dio, aiutando l’uomo d’oggi a recuperare il senso del peccato
e del perdono di Dio”.