Pakistan: a Faisalabad, cristiani in fuga dalle violenze degli estremisti islamici
Un “numero cospicuo” di cristiani è fuggito da Waris Pura nel timore di violenze.
I musulmani hanno lanciato una manifestazione di protesta – partita dalla locale moschea,
al termine dell'odierna preghiera del venerdì – ed è elevato il pericolo di attacchi
contro beni e proprietà dei fedeli. È quanto afferma all'agenzia AsiaNews una fonte
cristiana a Faisalabad, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza. Ieri centinaia
di militanti islamici hanno aderito a un corteo di protesta, per chiedere la condanna
a morte di due fratelli cristiani accusati di blasfemia; la folla ha lanciato sassi
contro una chiesa cattolica. All’origine della tensione, vi sarebbe un libretto con
frasi ingiuriose verso il profeta Maometto scritto dai due cristiani. I leader islamici
hanno chiamato a raccolta la comunità musulmana, invitandola ad aderire in massa alla
manifestazione di oggi. Fonti locali spiegano che “sono stati distribuiti sia in moschea,
sia alle famiglie musulmane con consegna casa per casa” dei volantini contenenti “minacce
contro i cristiani”. A Waris Pura, sobborgo di Faisalabad (Punjab) ed ex ghetto cristiano
che oggi ospita 100mila fedeli, la tensione rimane elevata. Per questo, continua la
fonte, “un cospicuo numero di cristiani è fuggito”. Tuttavia, oltre agli incidenti
di ieri, già nei giorni scorsi si erano registrati attacchi contro il quartiere a
maggioranza cristiana. La fuga dei cristiani è causata dal timore di attacchi mirati
compiuti da folle di musulmani, aizzati da leader religiosi o capi tribù locali, e
giustificati in nome della legge sulla blasfemia. Tra fine luglio e il primo agosto
del 2009 sono stati assaltati e incendiati due villaggi cristiani nel Punjab. Le violenze
a Korian e Gojra hanno causato la morte di sette cristiani, fra cui donne e bambini,
oltre alla distruzione di centinaia di case e alcune chiese. (R.P.)