Cristiani espulsi dal Marocco: l’europarlamentare Mauro chiede l'intervento dell’Ue
Il caso dei cristiani espulsi dal Marocco approda al Parlamento europeo dopo l’interrogazione
del parlamentare italiano Mario Mauro (Ppe) che ha chiesto un intervento incisivo
da parte delle Istituzioni di Bruxelles. L’europarlamentare del gruppo dei Popolari
- già vice-presidente dell'Europarlamento - nello specifico ha chiesto alla Commissione
europea di intervenire sui casi degli "oltre 50 cristiani provenienti dagli Stati
Uniti, dall'Olanda e dalla Corea del Sud espulsi dalle autorità marocchine perché
accusati di proselitismo; sui cristiani da lungo tempo residenti in Marocco i quali
non hanno potuto fare ritorno alle proprie case e - il caso piu' grave - sui 16 cristiani
che gestivano l'orfanotrofio "Village of Hope", costretti dalle autorità a lasciare
la struttura e il Marocco entro due ore, abbandonando i numerosi bambini di cui si
occupavano quotidianamente". Stefan Fule, Commissario all'Allargamento e alla politica
di vicinato, ha risposto all’interrogazione confermando che “la Commissione verifica
costantemente che siano rispettati i diritti dell'uomo in Marocco, in particolare
la libertà di religione e che in occasione del suo periodico dialogo con il Marocco
l'Ue farà presente la situazione della comunità cristiana ed in particolare il caso
presentato nell'interrogazione”. Dal canto suo, Mario Mauro ha dichiarato di aver
preso atto della risposta del Commissario Fule al riguardo e "dell'impegno della Commissione
a sollevare la questione nei bilaterali Ue-Marocco”, ma nello stesso tempo ha chiesto
un'iniziativa specifica sulla questione delle violazioni della libertà di religione
nei diversi Paesi del mondo, “in particolare se riguardano le sponde del Mediterraneo
e Paesi che hanno accordi di associazione con l'Ue”. (M.G.)