Russia: Amnesty chiede giustizia per le uccisioni dei difensori dei diritti
umani
Ricorre oggi l'anniversario dell'uccisione di Natalia Estemirova, attivista per i
diritti umani che lavorava nella regione del Caucaso del Nord. La donna era una delle
esponenti più note dell'organizzazione non governativa “Memorial”, con sede a Grozny
in Cecenia; fu rapita la mattina del 15 luglio 2009 per poi essere trascinata e uccisa
in una macchina bianca. Dall'inizio della seconda guerra in Cecenia nel 2000, - riferisce
l'agenzia Sir - il lavoro di Natalia Estemirova è stato fondamentale nel documentare
e denunciare le principali violazioni dei diritti umani compiute nella regione da
parte delle autorità cecene, quali torture e altri maltrattamenti, uccisioni illegali
e sparizioni forzate. Durante il suo percorso da attivista in Caucaso, si era dedicata
in particolar modo all'assistenza degli sfollati e di altri gruppi svantaggiati. Il
suo lavoro è stato apprezzato sia a livello nazionale che internazionale attraverso
il conferimento di numerosi riconoscimenti, quali la "Medaglia Robert Schuman" del
parlamento europeo (2005), il premio "Right Livelihood" del parlamento svedese Nobel
alternativo assegnato dal parlamento svedese, 2004) e il premio "Anna Politkovskaya",
di cui è stata la prima vincitrice (2007). Un anno dopo l’assassinio dell’attivista
per i diritti umani, Amnesty International rivolge un appello alle autorità russe
e cecene affinché portino davanti alla giustizia, in un processo pubblico ed equo
i responsabili del suo omicidio e pongano fine alle impunità per le uccisioni di difensori
per i diritti umani come giornalisti e avvocati in Russia. L’assassinio della Esterminova,
esponente dell’Ong russa per i diritti umani Memorial, “ mette in luce – sostiene
Nicola Duckworth, direttrice del programma Europa e Asia centrale di Amnesty - le
consistenti e reali minacce che i difensori dei diritti umani affrontano nello svolgimento
della propria legittima attività all’interno nella Federazione russa.” “Le autorità
- aggiunge Duckworth - devono ancora assicurare che l’indagine su questo omicidio
sia tempestiva, effettiva, imparziale e in grado di stabilire la verità.” Come Natalia
Estermirova, ci sono ancora molti attivisti nel Caucaso del Nord che continuano a
fornire un essenziale supporto legale e un forte aiuto umanitario a tutti coloro i
cui diritti sono stati violati. L’uccisione della Estermirova ha seguito quelle dell’avvocato
Stanislav Markelov e della giornalista Anastasia Baburova (gennaio 2009), e della
giornalista Anna Politkovskaya (ottobre 2006). Quattro mesi dopo sono stati assassinati
l’attivista per i diritti umani Zarema Sadulayeya e suo marito Alik Dzhabrailov.(E.C)