2010-07-14 16:06:58

Cinque morti nello Yemen: attacco di al Qaeda


Cinque morti, di cui tre poliziotti, e oltre 10 feriti: è il bilancio non ancora ufficiale del duplice attacco sferrato stamani nel sud dello Yemen contro le sedi dei Servizi di sicurezza governativi. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3  

Un attacco coordinato che le autorità hanno già attribuito alla rete di al Qaeda. A Zinjibar, capoluogo costiero della provincia meridionale di Abyan. Una ventina di uomini armati, incappucciati e a bordo di moto, hanno preso d'assalto la sede locale della Sicurezza generale e quella della Sicurezza politica, due delle quattro agenzie di controllo del regime yemenita filoccidentale. Oltre ai tre poliziotti, due miliziani sarebbero rimasti a terra senza vita. Gli altri sono riusciti a fuggire in direzione di un villaggio a una quindicina di km dalla città considerata una roccaforte della ribellione jihadista nel sud del Paese. Secondo recenti rapporti dell'intelligence americana, al Qaeda ha in Yemen due importanti roccaforti: una a ovest del Paese e l’altra proprio nella provincia meridionale di Abyan, tormentata anche dalla lotta dei separatisti del sud. Domenica scorsa, il braccio yemenita di al Qaeda aveva rivendicato il sanguinoso assalto, compiuto a giugno contro gli uffici della Sicurezza politica nel porto di Aden, nel quale erano rimaste uccise 11 persone. Dalle scuole di addestramento di Al Qaeda nello Yemen proveniva inoltre il terrorista che nel dicembre scorso aveva tentato di farsi saltare in aria nel volo di linea Delta Airlines diretto a Detroit, negli Stati Uniti. 

Emergenza in Congo: 70 mila sfollati

L'Ufficio di coordinamento delle questioni umanitarie dell'Onu (Ocha) a Ginevra ha denunciato oggi che altre 70 mila persone in Congo (Rdc, ex Zaire) sono state recentemente costrette ad abbandonare la regione del Nord Kivu a causa di nuovi e continui combattimenti, violenze, saccheggi e stupri. "Abbandonano le loro case - ha riferito l'Ufficio Onu - in seguito alle ultime operazioni militari compiute dall'esercito governativo assieme alle forze armate ugandesi contro i ribelli dell'Esercito nazionale di liberazione dell'Uganda". Gli sfollati sono in gran parte donne, bambini e uomini anziani. È difficilissimo portare loro anche i più elementari soccorsi, in quanto i convogli delle organizzazioni umanitarie vengono continuamente attaccati da bande armate.

Attacco dei talebani a Kandahar e attentato a Helmand: 12 morti

Almeno nove civili, fra cui tre bambini, sono morti nella provincia meridionale afghana di Helmand quando il veicolo su cui viaggiavano è saltato su un rudimentale ordigno esplosivo (ied). Inoltre, cinque militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono morti oggi in due diversi episodi nell'Afghanistan meridionale. Sono 12 i militari stranieri morti fra ieri e oggi in Afghanistan meridionale e orientale.

Almeno 100 militanti estremisti uccisi nel nord ovest del Pakistan

Almeno 100 militanti estremisti islamici sono stati uccisi in attacchi e bombardamenti nella regione tribale di Orakzai, nel nordest del Pakistan. Lo riferisce oggi il Daily Times che cita come fonte alcuni funzionari della sicurezza. Da alcuni giorni, l'aviazione pakistana ha intensificato i bombardamenti contro le basi talebane in diverse parti della regione appartenente ai Territori tribali in amministrazione federale (Fata), confinanti con l'Afghanistan. Diversi covi degli estremisti sono stati distrutti, ma rimangono ancora alcune ''sacche di resistenza'', come ha ammesso il portavoce dell'esercito, il generale Athar Abbas. Lo scorso mese, l'esercito aveva dichiarato di aver ripreso il controllo della Orakzai Agency. Secondo fonti militari, nell'area avrebbero trovato rifugio molti militanti fuggiti dal sud del Waziristan, in seguito alla massiccia offensiva lanciata lo scorso anno.

Tareq Aziz consegnato alle autorità irachene

L'anziano e malato ex premier iracheno, il 74.enne Tareq Aziz, è stato liberato dalle forze militari americane e consegnato alle autorità di Baghdad. Lo ha riferito oggi all'Ansa l'avvocato dello stesso Aziz, Badia Aref, che al contempo teme che il suo assistito non possa più ricevere la necessaria assistenza medica e che rischi addirittura di esser ucciso. "La vita di Aziz è in grave pericolo. Lui teme che le autorità irachene lo possano uccidere o possano vietargli di ricevere assistenza medica'', ha detto l'avvocato interpellato ad Amman, dove vive gran parte della famiglia dell'ex premier, che lo scorso gennaio era stato colpito da una grave crisi cardiaca.

Rapito dagli Usa: lo conferma lo scienziato nucleare iraniano, Shahram Amiri

Lo scienziato nucleare iraniano, Shahram Amiri, ha ribadito oggi in un'intervista di essere stato rapito oltre un anno fa in Arabia Saudita e portato contro la sua volontà negli Stati Uniti, aggiungendo che il sequestro è avvenuto a Medina ad opera di “tre persone, tra cui una donna, che parlavano persiano”. In uno spezzone dell'intervista, realizzata apparentemente nella sezione d'interessi iraniana a Washington prima della partenza dello scienziato per Teheran, Amiri afferma che i tre sconosciuti gli si sono avvicinati in auto, mentre lui era a piedi, e gli hanno offerto un passaggio. “Mi sembravano normali pellegrini - ha detto ancora - ma quando sono salito in auto mi hanno tenuto sotto controllo con la minaccia di un'arma e mi hanno fatto un'iniezione che mi ha fatto perdere conoscenza”. Amiri aggiunge di essersi risvegliato solo sull'aereo che lo portava negli Usa. Lo scienziato iraniano afferma che i Servizi segreti di Israele hanno proposto a Washington di consegnarlo a loro, dicendo che avrebbero potuto “farlo parlare con la forza” e “spargere notizie false sotto suo nome”, ma non spiega come sia venuto a conoscenza di tutto ciò.

In Libano, condanna a morte per una spia che avrebbe favorito Israele

A quattro anni dallo scoppio della guerra tra Israele e il movimento sciita libanese Hezbollah, è stata condannata alla pena di morte una spia libanese cher lavorava per Israele, il quale avrebbe sfruttato le informazioni ottenute durante i bombardamenti del conflitto del 2006. Il tribunale militare di Beirut ha condannato ieri alla pena capitale Ali Mantash, macellaio arrestato nel 2009, perchè riconosciuto colpevole di “collaborazionismo col nemico” e di avergli fornito “informazioni sensibili sugli obiettivi militari e civili”. Si tratta della seconda condanna a morte decisa dalle autorità giudiziarie libanesi nei confronti di spie in favore di Israele. La prima risale al febbraio scorso, quando il Tribunale militare di Beirut aveva riconosciuto colpevole l'ex ufficiale di polizia, Mahmud Rafeh. Nonostante la condanna a morte sia in vigore in Libano, non viene eseguita da molti anni.

Primo via libera in Francia al bando del velo integrale islamico

Via libera dell'Assemblea nazionale al progetto di legge per mettere al bando il velo integrale islamico su tutto il territorio della Francia, incluse strade e piazze, nonostante il parere negativo del Consiglio di Stato e il disagio espresso dalle comunità musulmane. Il testo, fortemente voluto dal presidente, Nicolas Sarkozy, è stato approvato ieri in prima lettura dalla schiacciante maggioranza dei deputati, con 355 favorevoli e uno solo contrario. Ora, sullo stesso testo si pronuncerà il Senato a settembre. Il voto odierno traduce in progetto di legge i contenuti di una risoluzione solenne del parlamento francese (non giuridicamente vincolante) votata in maggio, secondo la quale “le pratiche radicali che oltraggiano la dignità e l'eguaglianza tra persone, tra cui il velo integrale, sono contrarie ai valori della Repubblica”. Chi viola la legge incorrerà in una multa di 150 euro e/o in un corso di educazione civica. Sanzioni che entreranno vigore solo dopo sei mesi dalla promulgazione della norma, dopo un periodo “pedagogico”. Colui che obbliga una donna a coprirsi integralmente rischia invece un anno di carcere e una multa da 30 mila euro. Pene raddoppiate se la donna è minorenne. Dopo il Belgio, la Francia - che conta la prima comunità musulmana d'Europa (tra i 5 e i 6 milioni di persone, di cui solo 2.000 donne indossano il burqa o il niqab) - si appresta a diventare il secondo Paese del Vecchio continente a censurare il velo integrale nell'insieme del suo territorio.

Storica stretta di mano tra i presidenti di Italia, Slovenia e Croazia

Storica stretta di mano, ieri a Trieste, fra i Presidenti di Italia, Slovenia e Croazia. Giorgio Napolitano, Danilo Turk e Ivo Josipovic si sono incontrati nella Prefettura del capoluogo giuliano, si sono stretti le mani e le hanno alzate poi in alto tutti insieme davanti ai fotografi. Subito dopo si sono ritirati per colloqui e poi si sono recati insieme all'ex Hotel Balkan, sede del "Narodni dom", la Casa del popolo, incendiata dai fascisti proprio il 13 luglio di 90 anni fa, e al Monumento all'esodo, eretto nel 2004 in piazza Libertà, di fronte alla stazione ferroviaria, “in ricordo dei 350 mila esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia”. In serata, nella storica piazza dell'Unità d'Italia, la più grande d'Europa affacciata sul mare, i tre presidenti hanno assistito al concerto di Riccardo Muti “Le vie dell'amicizia”. Il capo di Stato italiano ha sottolineato che con questi gesti, “che parlano da soli”, sono stati superati malintesi che andavano superati. Nel passato ci sono difficili momenti storici tra i tre Paesi ma oggi – ha ricordato Napolitano – l’Italia e la Slovenia fanno parte dell’UE e la Croazia è candidata a diventare Paese membro.

Diecimila persone evacuate nel sud della Cina per il maltempo

Più di diecimila persone sono state evacuate dalla provincia del Jiangxi, nella Cina meridionale, a causa delle inondazioni provocate dalle violente piogge degli ultimi giorni. Lo afferma l'agenzia Nuova Cina. Nella regione, tre laghi artificiali minacciano di straripare. Ieri, frane provocate dalle piogge hanno causato la morte di 17 persone nelle vicine province dello Yunnan e del Sichuan. L'ondata di maltempo che ha investito la Cina meridionale ha già portyato alla morte 43 persone nelle ultime due settimane. Per i prossimi giorni, i meteorologi prevedono un perdurare delle piogge torrenziali, mentre giovedì o venerdì prossimi dovrebbe arrivare sulla Cina meridionale il tifone Conson, che sta viaggiando verso le coste cinesi ad una velocità di 119 chilometri all'ora, secondo l'Ufficio meteorologico del Guangdong.

La stampa in Corea del Nord annuncia “eventi di portata storica” per i prossimi mesi

La riunione in programma a settembre dell'Ufficio politico del Partito dei lavoratori nordcoreano, la prima in 44 anni, sarà un evento di portata “storica”. È quanto proclama il quotidiano Rodong Sinmun, l'organo di stampa ufficiale del Partito dei lavoratori di Pyongyang, che in un editoriale citato oggi dall'agenzia sudcoreana Yonhap chiama i nuovi delegati del partito a “seguire” il 'caro leader' Kim Jong-il, elogiando al tempo stesso i funzionari “morti fedeli al fondatore”. L'editoriale del Rodong Sinmun è l'ultimo di una serie di riferimenti indiretti da parte della stampa di regime a imminenti e importanti cambiamenti nel Paese comunista, tutti indizi che vanno a rafforzare l'ipotesi di prossima investitura ufficiale alla successione per Kim Jong-un, terzogenito di Kim Jong-il. Secondo gli osservatori, la riunione dell'Ufficio politico servirà per completare un rimpasto finalizzato a organizzare e consolidare la posizione di Kim Jong-un nel ruolo di erede designato, oltre a costituire l'occasione per commemorare i 65 anni della fondazione del partito. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) 

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 195

 

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