Argentina: in 200 mila a Buenos Aires in difesa di matrimonio e famiglia
In Argentina oltre 200 mila persone si sono riunite ieri davanti alla sede del Congresso,
a Buenos Aires, per difendere la famiglia e il matrimonio tra un uomo e una donna,
di fronte ai tentativi legislativi, per ora falliti, di legalizzare le unioni tra
persone dello stesso sesso. Manifestazioni simili si sono svolte nelle piazze di altre
città del Paese. Il servizio di Luis Badilla: Alla manifestazione, convocata
da numerose associazioni di famiglie e genitori con il sostegno del Dipartimento per
il laicato dell’episcopato, hanno aderito i vescovi del Paese. L’arcivescovo della
capitale, cardinale Jorge Mario Bergoglio, ha fatto arrivare la sua solidarietà e
adesione così come l’Alleanza cristiana evangelica e la Federazione della Confraternita
evangelica pentecostale. Per gli organizzatori della Marcia, l’intenzione principale
era quella di dare “un sostegno attivo e visibile alla famiglia e al matrimonio, fondamenta
insostituibili di ogni società, non solo cristiana, ordinata secondo regole naturali”.
E’ stato letto il Manifesto “Salviamo la famiglia”, firmato da membri della Chiesa
cattolica e delle Chiese protestanti, per ribadire “che il matrimonio è un’istituzione
essenziale per la nostra società.” E’ stato chiesto ai legislatori che si dovranno
pronunciare prossimamente sulla proposta per le legalizzazioni di unioni tra persone
dello stesso sesso “di assumersi la responsabilità di sostenere e proteggere” la famiglia,
cellula vitale della società. “E’ loro dovere - è stato detto - preservare il matrimonio
per ciò che è autenticamente: l’unione tra un uomo e una donna chiamati all’amore
reciproco, alla procreazione, alla realizzazione della felicità dei suoi membri”.
Il Manifesto ricorda poi che “l’essere di sesso maschile e femminile è una realtà
biologica” e precisa che questa realtà naturale è all’origine della vita umana. Vita
che Dio dona tramite l’amore e il corpo di persone sessualmente diverse. “Nessun movimento
culturale dunque può ignorare” o ritenere di poter superare “questa verità fondamentale”.
Si tratta di una realtà naturale e morale, ma anche giuridica poiché le leggi argentine,
è stato ribadito, sanciscono che il “matrimonio è l’unione fra un uomo e una donna”.
D’altra parte, ugualmente importante, è l’affermazione che “ogni bambino ha diritto
a una mamma e a un papà e la differenza di sesso tra i genitori non è una questione
arbitraria che determina la legge”. Si è inoltre messo in evidenza l’importante
processo di discussione democratica che la questione ha suscitato in tutto il Paese.
Sono state rivolte parole di gratitudine alla Commissione senatoriale, che in sede
tecnica ha rifiutato il progetto e ha ascoltato le opinioni di tutti, in particolare
dei semplici cittadini. In questa materia, hanno infine osservato alcuni organizzatori,
nessun politico può immaginare che il solo fatto di essere eletto democraticamente
lo autorizzi ad imporre al Paese un’idea che la stragrande maggioranza non condivide.
“La preservazione dell’istituzione familiare e del matrimonio è compito dell’intera
società e nessun politico, partito o governo può ritenere che in questa materia si
possano mettere le mani occultando le proprie azioni al Paese”, ha detto Justo Carbajales,
direttore esecutivo del Dipartimento di Laici.