2010-07-13 13:34:35

Il Cremlino lancia l'allarme sul nucleare iraniano e cerca l'alleanza con gli Usa


L’Iran è vicino a possedere i mezzi necessari per creare armi atomiche. Ad affermarlo, ieri, il presidente russo Dmitri Medvedev con una dichiarazione che conferma, di fatto, l'inasprimento della posizione del Cremlino, fino a qualche mese fa considerato uno tra i migliori alleati di Teheran. Allo stesso modo il Cremlino ha sottolineato l’importanza di più forti legami politici e economici con Stati Uniti e Ue. Su questa nuova strategia adottata dal Cremlino, Stefano Leszczynski ha sentito Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca per il Corriere della Sera: RealAudioMP3


R. – C’è sicuramente un cambiamento profondo di relazioni, soprattutto tra il Cremlino e la Casa Bianca, e questo, come sappiamo, è iniziato con l’avvicendamento a Washington, quando Barack Obama ha preso il posto di George W. Bush. Un ultimo elemento che potrebbe sembrare minore, ma alla fine poi non lo è tanto, è stata la visita, ad esempio, di Medvedev a Silicon Valley: altro elemento che spinge la dirigenza russa, soprattutto Medvedev, a capire che senza una collaborazione con il mondo occidentale la Russia è condannata a rimanere nel passato, è condannata ad un’esistenza assieme a Paesi come l’Iran, la Corea del Nord, Paesi legati a storie passate, morte e sepolte.

D. – Insomma la Russia cerca di svincolarsi da un ruolo di secondo piano nella politica internazionale. A questo punto l’Iran si ritrova isolato e anche costretto, forse, a tornare sui propri passi...

R. – L’Iran è sicuramente molto più isolato di qualche giorno fa. Ricordiamo che c’è stata l’approvazione della risoluzione delle Nazioni Unite, votata sia da Russia che da Cina, i due tradizionali amici di Teheran, che finora avevano sempre un po’ frenato. Non andiamo troppo avanti, però, perché sappiamo che poi queste risoluzioni, queste sanzioni sono abbastanza relative. Sappiamo che l’Iran alla fine ha rapporti molto, molto grossi, rapporti economici con Cina e Russia e qui in realtà le sanzioni saranno molto poche. Per cui anche le difficoltà, l’isolamento internazionale, potrebbero benissimo alla fine non far cambiare strada ad Ahmadinejad.

D. – Per quanto riguarda l’Unione Europea, sembra esserci più un interesse economico, interesse tra l’altro molto ricambiato dall’Unione Europea, per quanto riguarda la questione energetica... 
R. – Certo, tra Russia ed Europa c’è un rapporto imprescindibile e dato da un elemento fisico, che è costituito dai tubi, cioè dai gasdotti che portano il gas della Siberia ed anche del Caspio in Europa. Detto questo, la Russia poi è un grandissimo acquirente di tecnologia europea, di macchine, di beni di consumo di ogni genere. La Russia – e questo è uno dei suoi grandi problemi – produce pochissimo, produce solo quasi unicamente materie prime. Quindi, con l’Europa c’è un rapporto economico molto saldo, sempre più stretto. Credo che la strada della Russia verso l’integrazione con l’Europa sia una strada a senso unico e una strada sulla quale non è possibile pensare ad un ritorno agli anni passati. 







All the contents on this site are copyrighted ©.