Emergenza sangue: campagna estiva dell'Avis per le donazioni
L'Avis ha lanciato la campagna estiva per la raccolta di sangue. Con lo slogan "Tutti
dovremmo farlo" l'associazione di volontariato lancia un accorato appello. In estate
si assiste ad un forte calo di donazioni. La partenza per le vacanze contribuisce
infatti a interrompere i consueti flussi di raccolta, mentre il bisogno di sangue
non si arresta e anzi si fa sempre più urgente, come conferma al microfono di Linda
Giannattasio, il dottor Vincenzo Saturni, presidente nazionale Avis: R. – Quando
noi parliamo di terapia trasfusionale intendiamo una terapia molto importante, che
ha visto negli ultimi anni una necessità aumentata. Questa necessità che riguarda
sia i pazienti che hanno condizioni di emergenza, ma anche tutti i pazienti con anemie
croniche, chiaramente non diminuisce anche nel periodo estivo. Dall’altro lato è chiaro
che il periodo estivo è il momento in cui i nostri donatori pensano alle proprie vacanze.
Risulta importante ricordare a tutti i donatori, prima di partire per le vacanze,
di recarsi per donare il proprio sangue. Chi ancora non lo avesse pensato pensi a
fare questo gesto, innocuo per ognuno di noi. Può essere significativo per salvare
delle vite e per migliorare la qualità di vita di molti ammalati che, quotidianamente,
hanno bisogno di trasfusioni.
D. – In estate aumentano inoltre anche
le richieste improvvise?
R. – Sì, possibili incidenti possono far aumentare
l’emergenza ed anche i fabbisogni trasfusionali. Quindi è chiaro che avere adeguate
scorte di sangue disponibili, è un ulteriore passaggio importante per garantire che
anche in queste situazioni il paziente non si trovi sprovvisto di una terapia che
può rivelarsi salvavita.
D. – Come è possibile donare e chi può donare?
Quali sono le regole più importanti?
R. – Tutti i servizi trasfusionali
d’Italia sono disponibili e pronti per recuperare le richieste per diventare nuovi
donatori. Bisogna avere almeno 18 anni compiuti, pesare almeno più di 50 kg, essere
in buone condizioni di salute, cioè non avere malattie croniche, non avere cure croniche
e stare attenti a fenomeni recenti, come viaggi in alcuni Paesi del mondo, interventi
chirurgici, esami endoscopici, tatuaggi, forature orecchie, assunzioni di farmaci,
che vengono valutati dal medico responsabile della selezione del donatore, che ha
soprattutto due obiettivi: salvaguardare la salute di chi dona e salvaguardare la
salute di chi poi riceve il sangue.
D. – Quale è dunque l’appello che
vi sentite di lanciare?
R. - Diventate donatori di sangue perché è
un gesto altruistico molto semplice, ma è significativo per la vita di tante persone.