Altrimondiali: il 'calcio di strada' diventa strumento di coesione in 9 Paesi africani
"Giovani e vecchi, poveri e ricchi, uomini e donne, abili e disabili: il calcio mette
insieme le persone più di ogni altro sport e può diventare uno strumento per l'integrazione
e la coesione sociale": una valutazione, quella di Dominic, educatore di 'calcio di
strada' ('street soccer'), che riassume l'iniziativa degli 'Altrimondiali', quelli
delle partite spontanee e del 'Matatu' a bordo del quale con altri operatori umanitari
ha percorso 8000 chilometri e attraversato nove Paesi, dal Kenya al Sudafrica. Mentre
è calato il sipario sui Mondiali di calcio del Sudafrica organizzati dalla Federazione
internazionale delle associazioni di calcio (Fifa), - riferisce l'agenzia Misna -
i passeggeri del tipico pulmino africano spesso affollato, ricordano che "il vero
vincitore della competizione è l'Africa, che scende in campo tutti giorni contro i
pregiudizi che non si perde mai d'animo, nemmeno quando parte in svantaggio" recita
il comunicato diffuso dall'associazione 'Altropallone', la rete delle ong lombarde
'CoLomba' e 'Karibu Afrika’, partner keniano del progetto. Partito il 29 maggio dalla
baraccopoli keniana di Mathare, nella periferia di Nairobi, il lungo match giocato
dal 'Matatu' si è concluso a Philippi, township sudafricana di Città del Capo. Lungo
il percorso tornei di calcio di strada hanno coinvolto albini e disabili in Tanzania,
ex-ragazzi di strada e persone malate di aids-sida in Malawi, pastori Masai in Kenya
e in alcuni villaggi del Mozambico le popolazioni hanno visto e toccato un pallone
per la prima volta in vita loro. Un viaggio che rimarrà a lungo nella mente della
gente incontrata e coinvolta nel progetto che ha fatto dei Mondiali di calcio la festa
di tutta l'Africa ma anche di chi prenderà visione del film-documentario che verrà
presto presentato nelle sale italiane per far conoscere il periplo del 'Matatu' ma
soprattutto 'l'altra faccia' del continente. Il pulmino dell'altro calcio è già pronto
a partire alla volta delle metropoli europee in occasione degli Europei di calcio
del 2012, che si giocheranno in Polonia e Ucraina, in attesa dei prossimi Mondiali
del 2014 in Brasile. (R.P.)