I vescovi di El Salvador: il presidente ponga il veto alla lettura obbligatoria della
Bibbia nelle scuole
L’episcopato del Salvador ha chiesto formalmente al presidente della Repubblica, Mauricio
Funes, di opporsi al decreto legislativo (441) che rende obbligatoria la lettura della
Bibbia nelle scuole. In una dichiarazione - letta ieri in tutte le chiese durante
la Messa domenicale - i vescovi salvadoregni, che già una settimana fa avevano espresso
il loro disaccordo, scrivono che questo provvedimento “colpisce la libertà di culto
sancita nella Costituzione. In nome della Chiesa cattolica nel Salvador e della società
in generale - dichiarano - chiediamo a lei, signor Presidente di fare uso della sua
facoltà esecutiva e dunque di porre il veto a questo decreto legislativo in difesa
dello Stato di diritto e della democrazia salvadoregna”. I presuli riconoscono che
il provvedimento, che era stato adottato “per aiutare a combattere la violenza”, è
un’iniziativa che nasce da sane e “buone intenzioni”. Ma dovendo applicarsi “in ambienti
in cui non sempre si vive un adeguato clima di fede – osservano i presuli - e senza
che dopo la lettura dei brani biblici si possano fornire le dovute e necessarie spiegazioni”,
risulterebbe infine “controproducente” e non aiuterebbe a rafforzare quei valori che
si desiderano promuovere. Al tempo stesso i presuli ricordano che la prima responsabile
all’educazione nella fede è la famiglia, in particolare i genitori, che devono invece
avere tutte le opportunità “per esercitare questo diritto/dovere”. I vescovi, si dicono
dunque “molto interessati all’idea che si renda possibile la lettura della Bibbia
nelle scuole” ma non credono che ciò “debba essere obbligatorio”. D’altra parte, “ciò
che più ci preme - spiegano i presuli - è che la Bibbia sia capita e praticata” e
non solo letta senza poter andare oltre a questo gesto. I presuli concludono proponendo
la creazione nei programmi scolastici di una materia sulla morale con “un contenuto
accettato da tutti”, che prima c’era ma fu tolto senza motivazione nel lontano 1970.
(A cura di Luis Badilla)