2010-07-11 14:46:34

Il bilancio di “Save the Children” a sei mesi dal sisma ad Haiti


A sei mesi dal devastante sisma che ha messo in ginocchio Haiti e in particolar modo la capitale Port-au-Prince, la più grande organizzazione internazionale indipendente, Save the Children, ha diffuso in un comunicato il bilancio degli aiuti offerti e di quanto sia ancora necessario fare. Emerge che è stata fornita assistenza a 682 mila persone, tra cui 340 mila bambini, per una media di circa 4 mila persone al giorno. La situazione dei bambini resta però ancora molto critica. “È soprattutto ora nella fase di ricostruzione che hanno bisogno di tutto il nostro supporto, per poter far nascere dalle macerie un Paese migliore”, afferma Gary Shaye, direttore di Save the Children per Haiti. Nel 2010, 36 milioni di dollari sono stati stanziati in programmi di educazione, salute, nutrizione. Fino ad oggi, 45 mila bambini hanno frequentato in tre mesi le 270 scuole temporanee dell’organizzazione e gli operatori hanno lavorato con loro per fargli superare il trauma del sisma in 50 spazi costruiti a misura di bambino, dove possono riacquistare un senso di normalità attraverso attività ludico-educative, da svolgere insieme ai propri coetanei in un ambiente sicuro, protetto e con il supporto di operatori specializzati. “Save the Children è impegnata nella costruzione di nuove scuole che rispettino gli standard di sicurezza e che siano in grado di accogliere i bambini haitiani anche dopo la fase post emergenziale”, sottolinea Gary Shaye. Questo è soltanto l’inizio di un duro lavoro di ricostruzione, che va seguito attraverso una serie di interventi strutturali e mediante una proficua collaborazione tra tutti i soggetti presenti sul campo ed il governo locale. Sono ancora migliaia i bambini che rischiano di ammalarsi a causa delle pessime condizioni in cui vivono nei campi sfollati, soprattutto con l’intensificarsi delle piogge e degli uragani. E nonostante i risultati raggiunti siano stati parecchi, Save the Children sottolinea che i bambini sono ancora molto vulnerabili e devono rimanere la priorità principale nella ricostruzione di Haiti. L’organizzazione entro il 2010 prevede di raggiungere oltre 800 mila persone, tra cui 470 mila bambini, stanziando per l’anno in corso un totale di 36 milioni di dollari per il popolo haitiano. Inoltre, per far fronte ad una delle più gravi emergenze degli ultimi anni, Save the Children si è dotata di un programma quinquennale che prevede numerosi interventi in diversi ambiti: dall’educazione alla distribuzione di beni di prima necessità, dalla protezione alla nutrizione, dalla salute alla fornitura di acqua potabile e servizi igienico-sanitari, oltre a fornire mezzi di sostentamento ad 11 mila persone, per aiutarli a ricostruire le proprie vite. Un’altra strategia interessante messa in atto è stata quella della creazione di opportunità lavorative, impegnando gli haitiani nella rimozione di macerie dalle strade, o nell’irrigazione e nel drenaggio dei canali in quelle aree interessate dall’apertura di spazi educativi per bambini. Nei prossimi mesi, l’organizzazione finanzierà piccole e medie imprese attraverso programmi di microcredito in modo da contribuire al rilancio dell’economia locale, dedicandosi in particolare al settore agricolo. In questi sei mesi, Save the Children ha fornito rifugi temporanei ad oltre 31 mila nuclei familiari, mentre 11 mila famiglie hanno ricevuto kit completi per migliorare le proprie condizioni di vita e costruire autonomamente rifugi temporanei. Infine, l’organizzazione ha creato il “Fondo emergenze per i bambini” per portare soccorso immediatamente e dove serve. Save the Children fondata nel 1919 all'indomani della prima guerra mondiale per migliorare concretamente la vita dei bambini, opera oggi in 120 Paesi nel mondo ed è presente ad Haiti dal 1978. (C.F.)







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