Tensione Libia-Israele: Tripoli invia nave umanitaria a Gaza
Attraccherà, alla fine, in Egitto, a quanto pare, la nave libica carica di aiuti umanitari
per la Striscia di Gaza salpata ieri dalla Grecia con l’intenzione di aggirare l’embargo
israeliano. A bordo ci sono anche alcuni attivisti. I particolari nel servizio di
Roberta Barbi
Non
forzerà il blocco israeliano e non arriverà a Gaza, sembra, la nave “Speranza”, battente
bandiera moldava, ma facente capo alla fondazione umanitaria libica presieduta dal
figlio di Gheddafi, partita ieri dalla Grecia. Il ministro degli Esteri israeliano
Avigdor Lieberman, dopo due colloqui telefonici con i suoi omologhi greco e moldavo,
è riuscito, infatti, a ottenere che la nave attracchi nel porto egiziano di El Arish,
dal quale il viaggio degli aiuti umanitari continuerà via terra. La nave trasporta
un carico pari a duemila tonnellate di derrate alimentari e beni di prima necessità
e a bordo ci sono anche personaggi del mondo politico libico e arabo. Già alla vigilia
della partenza, Israele aveva chiesto all’Onu di bloccare la nave “Speranza”, avvertendo
che, in caso contrario, la Marina militare avrebbe ricevuto l’ordine di intercettarla
e di condurla al porto di Ashdod, a sud di Tel Aviv. Il governo israeliano ha bollato
l’iniziativa libica come un’impresa dagli “intenti provocatori”, ricordando di aver
recentemente aumentato il volume degli aiuti diretti alla popolazione della Striscia
di Gaza e ribadendo che l’embargo marittimo è indispensabile per impedire la fornitura
di armi ad Hamas. Non è ancora chiaro, in realtà, se gli organizzatori libici rispetteranno
la disposizione: il timore, in caso contrario, è che si verifichi una situazione analoga
a quella della “Freedom Flottiglia”, la nave in cui, a fine maggio, morirono 9 cittadini
turchi.
L’Onu condanna "l'attacco" contro la corvetta
sudcoreana
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato ieri all’unanimità
una dichiarazione in cui condanna, definendolo un “attacco” e non un incidente, l’affondamento
a fine marzo della corvetta sud coreana Cheonan, ma senza imputarlo direttamente alla
Corea del Nord. Di “vittoria diplomatica” parla Pyongyang, che ha sempre respinto
ogni responsabilità nell’accaduto e che si è detta pronta a collaborare per tornare
al negoziato a sei sul nucleare. Per la Casa Bianca la dichiarazione dell’Onu costituisce
un forte avvertimento alle provocazioni della Corea del Nord. Soddisfatta Seoul. Da
New York ci riferisce Elena Molinari
La mancata
indicazione di un colpevole ha permesso al Consiglio di ottenere il consenso della
Cina. Il Consiglio ha anche cercato così di non compromettere un ritorno diPyongyang al tavolo negoziale a sei, che mira a porre fine al programma
nucleare nordcoreano. La dichiarazione del Consiglio, che è stata frutto di mesi di
elaborazione, non esita, però, a definire l’affondamento della corvette e l’uccisione
di 46 marinai, “un attacco”, escludendo così la possibilità che venga archiviato come
un incidente. Il test è una dichiarazione del presidente del Consiglio di sicurezza,
che ha meno peso di una risoluzione, tanto che l’ambasciatore nordcoreano l’ha chiamata
“una grande vittoria diplomatica”. Ma i diplomatici coinvolti, a partire dall’ambasciatrice
americana Susan Rice, hanno sottolineato comunque che il messaggio che manda la Corea
del Nord è forte e chiaro. Pyongyang deve cambiare il suo comportamento nei confronti
della comunità internazionale.
Pakistan
Si continua a morire
in Pakistan: oggi 15 sospetti integralisti islamici sono rimasti uccisi nei bombardamenti
dell’aviazione militare lungo il confine con l’Afghanistan. Inoltre, scontri fra talebani
e forze di sicurezza, nel nordovest del Paese, hanno causato in tutto 28 morti e 8
feriti. Sale, infine, a oltre 100 morti e 111 feriti il bilancio dell’attentato di
ieri nella zona tribale di Mohmand Agency. L’attacco è stato rivendicato dalla principale
organizzazione di talebani del Paese, in lotta con il governo di Islamabad. Dura la
condanna del presidente Karzai che ha offerto al vicino Afghanistan una “stretta collaborazione
nella lotta al terrorismo”.
Afghanistan
Almeno una persona è
morta oggi a Kandahar per l’esplosione di un carico di esplosivo sistemato su una
motocicletta parcheggiata vicino a un bazar. Lo comunica la polizia. Nel frattempo,
la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato ha ammesso
che alcuni colpi di artiglieria sparati giovedì scorso nel distretto di Jani Khel,
nella provincia orientale di Paktiya, hanno causato sei vittime civili. In un altro
comunicato, inoltre, l’Isaf ha informato della morte di due militari in seguito all’esplosione
di altrettanti ordigni rudimentali nel sud del Paese.
Cina
Oltre
64 tonnellate di prodotti adulterati con melamina sono stati ritrovati in una fabbrica
della provincia nordoccidentale del Qinghai, in Cina. La sostanza, proveniente da
quantità precedentemente sequestrate, mai distrutte e poi tornate sul mercato nero,
è la stessa che nel 2008, aggiunta al latte in polvere, causò la morte di sei bambini
e l’intossicazione di altri 300mila. Il governo ha promesso nuovi controlli con squadre
create appositamente.
Iran - lapidazione
La magistratura iraniana
ha deciso di rivedere la condanna a morte per lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani,
la donna accusata di adulterio per la quale, negli ultimi giorni, c’era stata una
grande mobilitazione internazionale. Il giudice ha parlato di “pene sostitutive al
posto della lapidazione”, senza, tuttavia, specificare quali.
Iran – allarme
caldo
Tre giorni di chiusura forzata, da oggi a lunedì, per gli uffici
pubblici di quasi tutto l’Iran, a eccezione delle province del nord e del nordovest
del Paese, a causa dell’allarme caldo. Le temperature, infatti, a Teheran e altrove,
si manterranno in questi giorni intorno ai 40°. La decisione è stata presa per evitare
disagi alla popolazione e limitare il consumo di energia. Resteranno aperte, le banche
e le aziende private.
Algeria
Gli abitanti della Cabilia, regione
berbera dell’Algeria, hanno dato vita oggi a una marcia di protesta della lunghezza
di 30 km contro i sequestri di imprenditori locali compiuti dai terroristi di al Qaeda,
i quali chiedono spesso ai commercianti anche il pagamento di tangenti. La manifestazione
è partita dalla città di Tizi Ouzou e si è conclusa nel villaggio di Fariha.
Accordo
Libia-Niger
Grazie a un accordo tra Libia e Niger ratificato il mese scorso,
240 detenuti nigerini sono stati rimpatriati e altri 60 aspettano di tornare in Niger.
Alcuni di loro, avendo terminato di scontare la propria pena, sono stati messi in
libertà. Sospese anche le pene capitali per alcuni che erano stati condannati a morte
dalla giustizia libica.
Usa – marea nera
Sono iniziate oggi nel
Golfo del Messico le operazioni di sostituzione, da parte della Bp, del tappo che
blocca la falla sul fondo marino. Da lunedì il nuovo tappo, che ha una capacità di
contenimento e aspirazione maggiore del precedente, dovrebbe entrare in funzione;
poi si procederà con la soluzione definitiva: la creazione di due pozzi collaterali
d’emergenza.
Usa-Medio Oriente
Il presidente Usa Barack Obama
ha telefonato al presidente dell’Anp, Abu Mazen, per aggiornarlo sull’esito dei recenti
colloqui a Washington con il premier israeliano Netanyahu e per testare la sua disponibilità
a intraprendere negoziati diretti tra isaeliani e palestinesi. Abu Mazen ha ribadito
il proprio impegno a lavorare per “un processo di pace serio” che porti alla “costituzione
di uno Stato palestinese indipendente”. Netanyahu ha ipotizzato che, se i negoziati
iniziassero subito, si potrebbe arrivare a un accordo entro un anno.
Usa-Russia
Si
è concluso felicemente all’aeroporto di Vienna lo scambio di prigionieri tra Usa e
Russia. Le 10 spie russe, dichiaratesi colpevoli, sono state espulse dagli Stati Uniti
e sono già arrivate a Mosca; in cambio la Russia ha liberato una decina di cittadini
russi in carcere da diversi anni perché ritenuti colpevoli di essere agenti della
Cia.
Kosovo
Continua a salire la tensione nel nord del Kosovo,
dove è maggiore la presenza di serbi tra la popolazione. Dopo l’annuncio, da parte
del ministro dell’Interno kosovaro, dell’invio di unità speciali di polizia per ripristinare
l’ordine, il presidente serbo Boris Tadic ha reagito duramente, definendo la decisione
“un’aperta dichiarazione di guerra”.
Albania
Una forte scossa
di terremoto di magnitudo 5.6 sulla scala Richter è stata avvertita intorno a mezzanotte
in Albania, con epicentro localizzato fra Tirana e Durazzo. La popolazione, impaurita,
si è riversata per le strade, ma non si segnalano vittime né danni.
Italia
– manovra finanziaria
Via libera alla manovra finanziaria da parte della
Commissione Bilancio del Senato: il testo martedì arriverà in aula a Palazzo Madama
con probabile approvazione definitiva giovedì 15 luglio attraverso il voto di fiducia.
Sul piano politico, rottura tra governo e Regioni: molti governatori si sono detti
pronti a rimettere le deleghe se il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti manterrà
il punto. L’accordo, invece, sembra essere raggiunto con Comuni e Province.
Italia:
sequestrato ai Casalesi il Lago d’Averno
Ci sono un ristorante, un agriturismo
e addirittura lo storico Lago D’Averno, a Pozzuoli, narrato nelle opere di Virgilio
e Dante, tra gli immobili del clan dei Casalesi posti sotto sequestro preventivo dalla
Dia di Napoli. Il valore di mercato totale si aggira sui 15 milioni di euro. La legge
sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie consente ad associazioni come Libera
di avviare, su questi, imprese che creino posti di lavoro e diffondano la cultura
della legalità. Come la cooperativa nata qualche giorno fa a Catania, che produrrà
olio, conserve e farine. Ce ne parla da Palermo Alessandra Zaffiro
Dai terreni
confiscati ai boss agli scaffali del consumo critico, grazie alla cooperativa costituita
lo scorso 23 giugno nella città etnea e intitolata alla memoria di Beppe Montana,
il commissario catanese ucciso da Cosa Nostra, a Palermo, nel 1985. Olio, conserve
e farine saranno commercializzati col marchio “Libera terra”. La cooperativa è la
prima di Libera su terreni delle provincie di Catania e Siracusa. Quattro giovani
soci che presto diventeranno sei, selezionati per bando pubblico, curato dalle prefetture
di Catania e Siracusa, in collaborazione con Libera, gestiranno terre e strutture
appartenute alla famiglia dei Riela e ai loro fiancheggiatori provenienti da confische
esecutive della fine degli anni ’90. Appezzamenti per un totale di 75 ettari, rimasti
a lungo inutilizzati, ora ceduti in comodato d’uso dai comuni di Belpasso, Ramacca,
Motta Sant’Anastaia e Lentini, che ne manterranno la proprietà. I terreni saranno
coltivati in regime biologico, secondo le rispettive vocazioni tradizionali: dall’agrumeto
all’uliveto, dall’ortivo al seminativo. Intanto, sono già iniziati a Belpasso i campi
di volontariato di “Estate Liberi”, dedicati ai gruppi che presteranno servizio per
il recupero di un casolare di campagna, in contrada Casa Bianca. In arrivo oltre cento
volontari fino a Ferragosto. (Panoramica Internazionale a cura di Roberta
Barbi) Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIV no. 191
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