Filippine: tribunale respinge ricorso della Chiesa contro l’educazione sessuale nelle
scuole
Un tribunale di Quezon City, nelle Filippine, ha respinto il ricorso presentato da
un gruppo di genitori con il sostegno della Conferenza episcopale per chiedere la
sospensione provvisoria di un controverso progetto-pilota del Ministero dell’Educazione
che vuole introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. Il progetto – riferisce Eglises
d’Asie, citata dall’agenzia Apic - prevede di introdurre un programma di salute riproduttiva
tra gli adolescenti in 80 scuole pubbliche elementari e 79 scuole superiori, con l’intenzione
di estenderlo a tutto il Paese. L’obiettivo sarebbe di ridurre il tasso di crescita
della popolazione e le maternità indesiderate tra le adolescenti. Sull’iniziativa
è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra l’Esecutivo e i vescovi filippini,
secondo i quali l’educazione sessuale è un compito che spetta alle famiglie e non
dovrebbe essere discussa pubblicamente. Il giudice ha respinto la richiesta dei genitori
ricorrenti sostenendo che essi non subirebbero alcuna violazione personale dei loro
diritti e non possono dimostrare che i loro figli studiano nelle scuole in cui saranno
esperimentati i nuovi moduli. La rappresentante legale della Conferenza episcopale
Jo Aurea Imbonì, ha annunciato dai microfoni di Radio Veritas che la battaglia è tutt’altro
che finita. La decisione del tribunale – ha spiegato – riguarda solo la petizione
d’urgenza presentata dai genitori per la sospensione provvisoria e non il provvedimento
in sé contro il quale presenterà un’istanza di incostituzionalità. L’obiettivo – ha
detto - è di mostrare che l’iniziativa del Ministero dell’Educazione è contro la famiglia
e contro la vita che sono diritti costituzionalmente garantiti. La prima udienza è
stata fissata per il 29 luglio. Il nuovo presidente della Filippine Benigno Aquino
non ha ancora espresso una posizione ufficiale in merito sulla questione. (L.Z.)