2010-07-08 14:30:30

Allarme Onu: quasi 50 mila morti all’anno nel mondo a causa dei rifiuti tossici


Ogni anno circa 47.000 persone muoiono a causa di avvelenamento da prodotti chimici pericolosi. Ad affermarlo Okechukwu Ibeanu, relatore speciale dell’Onu per gli effetti dei rifiuti tossici sui diritti umani, nel corso di una riunione di gruppo di esperti sull’argomento che si è svolta a Ginevra in Svizzera. A darne notizia è l’agenzia Misna secondo la quale il professore nigeriano, in una dichiarazione scritta, ha sottolineato che le aziende preferiscono sempre di più inviare questi rifiuti nei Paesi poveri dove il ‘riciclaggio’ costa meno. Secondo la sua relazione, nei Paesi industrializzati, a partire dagli anni settanta, il costo del trattamento di tali rifiuti è salito parallelamente all’aumento della consapevolezza dei pericoli provocati di queste sostanze sulla salute e sull’ambiente e alla definizione di nuove regole da osservare nella fase di smaltimento. Oggi la situazione è ancora più complessa. “I rifiuti tossici pericolosi – ha aggiunto Ibeanu –continuano ad essere prodotti nel Nord del mondo e scaricati illegalmente nei Paesi in via di sviluppo da società senza scrupoli. Dobbiamo renderci conto dell’evidenza: i prodotti e rifiuti tossici non conoscono frontiere, e sono trasferiti non soltanto da Nord a Sud del mondo, ma anche, e sempre di più, tra Paesi sviluppati o tra Paesi in via di sviluppo”. Il tutto malgrado l’esistenza di almeno tre trattati internazionali in materia: la Convenzione di Basilea, che regola il trasporto e l’eliminazione dei rifiuti pericolosi, in vigore dal 1992; la Convenzione di Bamako, adottata nel 1996 sotto l’egida dell’Unione Africana per proibire l’importazione in Africa di tali rifiuti; e la Convenzione di Londra, sulla prevenzione dell’inquinamento dei mari dovuto all’immersione di rifiuti. (E. B.)








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