Il diabete potrebbe causare 24 milioni di morti nell’Africa subsahariana entro il
2030
Da uno studio recente - Diabetes in sub-Saharan Africa - effettuato dall’Università
di Yaoundé in Camerun e pubblicato nella rivista medica britannica, The Lancet, è
emerso che gli inadeguati programmi nazionali sulla prevenzione e cura del diabete
stanno creando una bomba ad orologeria sanitaria e socioeconomica globale. Secondo
l’International Diabetes Federation (Idf), con sede a Bruxelles, - riferisce l'agenzia
Fides - se non si fanno importanti passi avanti nel trattamento della malattia, nell’Africa
subsahariana il numero dei casi raddoppierà, raggiungendo 24 milioni entro il 2030.
Nei 34 Paesi più poveri dell’Africa, il costo a persona della cura per il diabete
è più del doppio rispetto alla media del reddito. Nel 2010 circa il 6% delle morti
nell’Africa subsahariana sarà probabilmente causato da questa malattia, triplicandosi
rispetto agli ultimi 10 anni. Il diabete è stato sempre erroneamente considerato come
un problema dei Paesi ricchi, nonostante i dati medici compilati dall’Idf mostrino
che il 70% dei casi sono registrati nei Paesi a basso e medio reddito. In Africa non
ci sono dati sufficienti e molta gente non sa di averlo contratto. Il diabete è provocato
da fattori genetici ereditari e dallo stile di vita. Si manifesta quando il sangue
non produce abbastanza insulina, o non riesce ad eliminare lo zucchero nel sangue.
In genere richiede cure a lungo termine è può portare a complicazioni sanitarie molto
serie, compreso l’infarto. Gli autori dello studio hanno richiesto che si prestino
le stesse attenzioni date alle cure e ai farmaci per l’Hiv/Aids, oltre ad una adeguata
campagna di promozione sanitaria socio-culturale principalmente nelle zone rurali.
Secondo l’Unaids, nel 2008 il 6% dei pazienti è morto a causa dell’HIV, più o meno
la stessa percentuale dei decessi per diabete che si registreranno nel 2010 secondo
l’Idf. (R.P.)