Rinnovamento nello Spirito e la prima Agenzia italiana per il reinserimento di detenuti
ed ex
L’idea è nata da un’esperienza locale in Sicilia per opera della Fondazione intitolata
a “Mons. Francesco Di Vincenzo”: un’Agenzia nazionale per il reinserimento e il lavoro
di carcerati ed ex detenuti, che si estende ora in via sperimentale, per tre anni,
ad altre quattro regioni: Campania, Lazio, Lombardia e Veneto. L’iniziativa è stata
presentata stamani alla stampa nella sede del Ministero della giustizia dal capo del
dicastero, Angelino Alfano, insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Gianni Letta, e al sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. Con loro Salvatore
Martinez, presidente della Fondazione Mons. Di Vincenzo e dell’Associazione Rinnovamento
nello Spirito Santo. Roberta Gisotti lo ha intervistato: D. - Dott. Martinez
come nasce questo progetto e quali sono i punti di forza?
R. - Intanto,
mi pare risponda all'appello di due giorni fa di Benedetto XVI al supercarcere di
Sulmona. Il Santo padre augurava di cuore che i detenuti potessero trovare la via
per dare un contributo alla società secondo le capacità e i doni dati da Dio. Non
è facile trovare questa via, infatti la recidiva nel crimine in Italia raggiunge punte
del 90 per cento. Ma non è impensabile, non è utopia, come sosteneva Giovanni Paolo
II, pensare a cammini di redenzione umana e proporre il bene comune in questo mondo
così tenebroso che è il mondo del carcere. Pertanto, l'esperienza siciliana nata nelle
campagne di Caltagirone, nelle proprietà storiche di don Luigi Sturzo - questo incubatore
che oggi si denomina "polo di eccellenza" - trova ora una esplicitazione più ampia
sul territorio nazionale, in cinque regioni che sperimenteranno quest'Agenzia nazionale
per il reinserimento e il lavoro di detenuti ed ex detenuti. Sarà una vera e propria
agenzia di collocamento con percorsi personalizzati di orientamento, di formazione,
avviamento al lavoro, inserimento professionale.
D. - Tra i promotori
vi sono diversi enti di varia ragione sociale, enti laici ed ecclesiali, e questa
è stata una scelta voluta perchè questo progetto sia radicato sul territorio...
R.
- Si, un sistema reticolare con interventi innovativi per recuperare alle nostre comunità
locali famiglie, persone, attraverso percorsi attuati da questi partner. Vorrei ricordarli,
sono il Rinnovamento nello Spirito, la Caritas italiana, le Acli, la Coldiretti. Sostenuti
anche da due enti pubblici che hanno deciso di essre anch'essi partner dell'Agenzia
e cioè il Comitato nazionale per il microcredito e l'Agenzia per i beni confiscati
alla criminalità organizzata. Questi due enti coopereranno con le loro risorse e con
le loro opportunità per rendere ancora più incisiva sul territorio l'attività dell'Agenzia.
D.
- Dott. Martinez, un ruolo primario lo giocheranno i detenuti stessi e le loro famiglie?
R.
- Sì, i soggetti attuanti sono appunto i detenuti con moglie, con prole, idem per
gli ex detenuti perchè riteniamo che un'altra grande piaga sia la trascuratezza delle
famiglie dei detenuti. Non dimentichiamo che il meccanismo della gratitudine, per
cui nel tempo in cui il detenuto rimane recluso la famiglia viene sostenuta dalle
organizzazioni malavitose, rimane ancora oggi il primo grande sistema di reclutamento.