2010-07-05 14:49:42

Kenya: presentate le Linee guida dei vescovi sulla disciplina sacerdotale


Aiutare i sacerdoti a vivere il loro ministero a servizio dell’Eucaristia e della comunità rimanendo fedeli ai loro voti di castità, povertà e obbedienza ed evitando comportamenti indegni del loro ministero, come lo sono gli abusi contro i minori. Questo, in sintesi l’obiettivo delle “Linee guida sulla disciplina sacerdotale e le regole di condotta dei sacerdoti” preparate dalla Conferenza episcopale del Kenya in occasione della conclusione dell’Anno Sacerdotale. Le nuove direttive sono state presentate durante la Messa conclusiva presieduta il 30 giugno scorso a Nairobi dal nunzio apostolico mons. Alain Lebeaupin e concelebrata da una ventina di vescovi del Paese. A presentarle è stato il cardinale John Njue, arcivescovo della capitale, nonché presidente della Conferenza episcopale. “Queste linee guida – ha spiegato il porporato ai 500 sacerdoti presenti – vogliono aiutare i presbiteri ad approfondire il loro impegno e allo stesso tempo ad evitare trappole che indeboliscono la loro testimonianza e minacciano la loro vocazione. La mia speranza – ha proseguito - è che ogni diocesi trovi il modo di spiegare ai sacerdoti queste direttive che coprono diversi aspetti della vita sacerdotale”. Per combattere la piaga della pedofilia nella Chiesa il cardinale Njue ha inoltre annunciato che anche le diocesi del Kenya predisporranno a breve diverse misure a protezione dei minori. “Come Chiesa – ha rimarcato - non possiamo tollerare che un membro del clero possa fare del male e violare i diritti, la dignità, l’integrità di una persona. Quei presbiteri che, purtroppo per loro, non riescono a vivere il celibato dopo avere scelto il sacerdozio”, devono ricordare che “nessuno li ha costretti a diventare sacerdoti cattolici”, ha detto in conclusione il cardinale. Nell’omelia mons. Lebeaupin ha invitato, da parte sua, tutti i sacerdoti keniani a riflettere sull’anno appena trascorso e sulla natura particolare del loro ministero, che - ha ricordato - non è un semplice “ufficio”. Egli li ha altresì esortati a considerare l’attuale crisi che investe la Chiesa come un “invito alla purificazione”. (L.Z.)







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